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Mario Pianesi, il guru della macrobiotica
Da Tara Gandhi a Fidel Castro
premi e attestati in tutto il mondo

CHI E' il fondatore di Upm finito al centro dell'inchiesta coordinata dall'antimafia di Ancona. Nato a Tirana, 74 anni, ha sempre vissuto nel Maceratese
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Mario Pianesi nel 2016 riceve il Picchio d’oro della Regione Marche al teatro Lauro Rossi di Macerata

 

Guru della macrobiotica o leader di una setta? Chi è Mario Pianesi l’uomo che vanta premi e cittadinanza onoraria in mezza Italia e persino una laurea ad honorem in Mongolia e ora indagato dalla Dda di Ancona perché avrebbe millantato di poter curare malattie con la sua dieta e così sarebbe stato capace di rendere in condizioni di schiavitù persone che si erano avvicinate al suo gruppo. Ecco la sua biografia. 

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Mario Pianesi invitato al saluto ai militari in partenza per il Libano

di Marco Ribechi

Mario Pianesi è l’ideatore, fondatore e presidente dell’associazione Un Punto Macrobiotico (Upm) che dal 1980 opera sul territorio italiano con vari progetti anche in altri Stati. L’associazione conta oltre 100mila iscritti e più di 100 ristoranti che fungono anche da centri informativi e culturali. Negli anni Pianesi ha ricevuto sostegno da molti capi di stato tra cui Fidel Castro grazie a un progetto negli ospedali cubani. E’ affratellato con Tara Gandhi, nipote del Mahatma, che è venuta più volte a incontrarlo definendolo pubblicamente “benefattore” e con cui ha stretto un patto di fratellanza. Nel 2012 ha ricevuto anche una medaglia da parte dell’allora presidente Napolitano (leggi l’articolo). Nel 2017 è stato convocato dal Senato della Repubblica in seguito al premio come Marchigiano dell’anno (leggi l’articolo). Nel dicembre del 2016 era stato premiato dalla Regione Marche al teatro Lauro Rossi con il Picchio d’Oro. E’ cittadino onorario di 12 comuni  tra cui Montecosaro, Tolentino e Civitanova.

E’ socio benemerito dell’associazione nazionale della polizia di stato, dell’associazione nazionale finazieri d’Italia, dell’associazione nazionale carabinieri e membro del Comitato scientifico dell’Unesco. Sono centinaia gli encomi ricevuti durante la sua vita. Per il “Progetto Diabete” i cui studi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature (leggi l’articolo) ha ricevuto il premio speciale per la ricerca dal Centro Internazionale Studi sul Diabete.  E’ideatore del progetto un bosco per la città con cui la sua associazione si impegna a piantare alberi negli spazi urbani per migliorare la qualità dell’aria. «Ambiente, agricoltura, alimentazione più equilibrata, ricostruiscono la salute della popolazione – è solito dire Pianesi – L’ho dimostrato dai primi casi di salute risolti negli anni Settanta, sino, dopo un cammino lungo e difficile, ai progetti Diabete nei diversi Stati e agli studi clinici condotti anche in Italia. Tali ricerche hanno dimostrato, con 26 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, che le diete Ma.Pi. sono uno strumento di prevenzione e cura di tutte le malattie croniche».

Una lezione di Mario Pianesi

LE DIETE – La macrobiotica pianesiana, la più seguita e diffusa, è solo uno degli approcci a questa scienza alimentare di origine giapponese e si basa sulle 5 diete Ma-Pi ideate dal fondatore. La dieta 5 è quella che contempla un regime alimentare più ampio includendo anche pesce e carne. La dieta 1 invece viene utilizzata a scopi terapeuti, è molto restrittiva e si basa soprattutto sull’utilizzo del riso, può essere seguita solo per brevi periodi di tempo e solo se l’individuo è in stato di salute precaria. La macrobiotica infatti basa le sue regole sull’idea che una dieta squilibrata è la prima causa di malattia del corpo ma, se utilizzato correttamente, il cibo può anche essere la medicina più efficace. Dal cibo dipenderebbero tutte le reazioni e le funzioni corporee che, se ben controllate, permettono uno stato di salute costante o un miglioramento in caso di malattia.

LA VITA – Mario Pianesi, nato nel 1944 a Tirana da madre montenegrina e padre maceratese, ha quasi sempre vissuto a Corridonia. In seguito al tentativo di curare una infezione contratta durante il servizio di leva inizia ad interessarsi da autodidatta alla propria alimentazione (ha sempre detto con vanto di avere solo la terza media e di aver provveduto da solo alla propria formazione), scoprendo come alcuni cibi lo indebolissero e altri lo rafforzassero. Superata la malattia continua ad approfondire il suo percorso, interessandosi all’iridologia. Spendendo tutti i propri soldi nell’acquisto di complicati volumi prosegue la sua formazione nello studio degli aspetti esterni delle malattie. In questo senso, come avviene anche nelle medicine orientali, sono i segnali del corpo ad essere analizzati: lo stato degli occhi, delle unghie, dei denti, della pelle. Ogni manifestazione esterna, da questo punto di vista, sarebbe il segnale di una disfunzione a livello interno. Durante il suo percorso di studi incontra anche un volume che tratta delle diete macrobiotiche, parola fino a quel momento sconosciuta per Pianesi, scritto dal giapponese Georges Ohsawa. Sbalordito per le convergenze tra i suoi studi e quelli di Ohsawa decide di continuare a percorrere il sentiero della macrobiotica che cerca appunto di bilanciare il lavoro degli organi interni tramite una corretta alimentazione e uno stile di vita sano e regolare.

Mario Pianesi premiato in Prefettura

Inizialmente di base in un piccolo locale a Sforzacosta, frazione di Macerata, assiste alcuni malati suggerendo i cibi raccomandabili per le loro condizioni. La comunità scettica gli attribuisce un nome canzonatorio, “Lu stregò” e non vede di buon occhio il suo opporsi alla medicina tradizionale e alla produzione intensiva in agricoltura. In questo senso è anche creatore della Policoltura Ma-Pi che prevede la coesistenza di più specie vegetali nello stesso spazio e una interazione tra esse. Contemporaneamente molti giurano di aver tratto dei benefici immensi dalla macrobiotica e inizia a crearsi un gruppo di sostenitori. Quella che dal di fuori veniva considerata una setta era, per chi ne faceva parte, la promozione di uno stile di vita alternativo, più vicino ai bisogni del corpo e dell’ambiente. Negli anni il movimento macrobiotico è cresciuto sempre di più e Pianesi, da stregone, è diventato “benefattore del mondo”, così è stato definito spessissimo da autorita locali, nazionali e mondiali.

Mario Pianesi con Tara Ghandi e il sindaco Romano Carancini

Tra le battaglie del movimento macrobiotico c’è quella dell’etichetta trasparente pianesiana per evitare le contraffazioni alimentari, presentata anche in Campidoglio (leggi l’articolo). Grazie a questa proposta si è ricavato il sostegno di molte forze dell’ordine che vedono di buon occhio la tracciabilità degli ingredienti e dei materiali usati per la produzione alimentare. I cinque punti cardine del pensiero Macrobiotico riguardano la tutela ambientale, quella dell’agricoltura, l’attenzione verso l’alimentazione, la ricerca di uno stato di buona salute non solo dell’individuo ma più in generale del pianeta, la ricerca di un nuovo tipo di economia non basato sull’utilizzo estremo delle risorse. Nei suoi discorsi Pianesi si è sempre opposto alla grande distribuzione alimentare e alla medicina ufficiale, che, dal suo punto di vista, si preoccupa di fornire farmaci per arginare i problemi senza indagare in maniera totale lo stato di salute psicofisica del soggetto. Mario Pianesi è anche un fermo oppositore delle multinazionali alimentari e farmaceutiche.

 


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