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Elezioni: 42.000 ascolani al voto,
tamponata in tempo
l’emorragia di rinunce

ASCOLI - I timori legati al Covid hanno costretto l'Ufficio elettorale a un super lavoro per le sostituzioni. Il cerchio della convocazioni si è chiuso in tempo. Sono 54 le sezioni allestite nel territorio comunale per le due giornate di consultazione. I cittadini in isolamento possono votare
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Si vota domenica 20 e lunedì 21 settembre

di Claudio Romanucci

Ascoli si prepara al voto per referendum e Regionali.  Per assicurare il distanziamento sociale le operazioni si svolgeranno in due giornate: domenica 20 settembre dalle 7 alle 23 e il lunedì seguente dalle 7 alle 15. Secondo i dati statistici forniti dall’Ufficio Elettorale dell’Arengo, sono 52 le sezioni allestite sul territorio comunale con l’aggiunta delle 2 speciali nel nel carcere di Marino del Tronto e nell’ospedale Mazzoni. Gli aventi diritto per le Regionali sono 20.374 uomini e 21.693 donne. Per il Referendum sono 18.671 gli uomini e 20.738  le donne (sono esclusi gli Aire). L’Ufficio elettorale ha lavorato alacremente per chiudere il cerchio delle convocazioni di presidenti di seggio e scrutatori. Non sono mancate infatti le rinunce, legate soprattutto ai timori Covid. Gli ultimi giorni sono stati una corsa contro il tempo che è stata positivamente portata a termine. Nei seggi si entrerà uno alla volta, con le opportune sanificazioni

L’elettore più anziano chiamato alle urne è il collega Bruno Squarcia (nato il 17 luglio di 105 anni fa). Il personale rimarrà a disposizione per qualsiasi chiarimento sulle modalità di espressione e per l’assistenza ai servizi legati all’esercizio. Tra le novità legate all’emergenza sanitaria la possibilità di esprimersi anche per coloro che sono in isolamento.

REFERENDUM: NON C’E’ IL QUORUM – Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?”. Per la validità del referendum costituzionale confermativo, a differenza che per il referendum abrogativo, non è previsto un quorum di validità; non si richiede, cioè, che alla votazione partecipi la maggioranza degli aventi diritto al voto. L’esito referendario è quindi valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori.


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