IN SCENA ad Ascoli, dopo Fano e Fermo, la popolarissima opera di Giuseppe Verdi con una Violetta Valèry alle prese con la sua identità sessuale. Il regista Luca Baracchini ha voluto rendere “scomoda” la poltrona dello spettatore. Versione audace come quella messa in scena nel 1953. Interpreti giovani già in carriera. Pubblico attratto più dalla notorietà del titolo che dalle polemiche sul “caso transgender”. C’è anche la ballerina ascolana Silvia Valenti
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