Ministro Roccella: «Le donne devono sapere che il Paese e questo Governo è al loro fianco» (Video e foto)

Lucia Albano, Eugenia Roccella, Francesca Biancifiori, Elena Leonardi

di Pier Paolo Flammini

Un convegno per fare il punto su un aspetto controverso e, purtroppo, di attualità, spesso connesso con fatti di cronaca nera. “Donne e Diritti: Conoscere per Contrastare la Violenza di Genere” che si è svolto a San Benedetto, all’Hotel Calabresi, lunedì alle ore 17. Evento organizzato dall’associazione “Giustizia Donna” e che ha visto l’intervento del Ministro per la Famiglia e per le Pari Opportunità Eugenia Roccella, oltre a quelli del sottosegretario all’Economia e Finanze Lucia Albano, della senatrice Elena Leonardi, componente della Commissione d’Inchiesta sui Femminicidi, e della presidente di “Giustizia Donna” Francesca Biancifiori.

Giustizia Donna, convegno

Uno dei temi affrontati dal Ministro è stato quello dell’implementazione della nuova legge sui femminicidi dello scorso 23 novembre, che ha soprattutto l’obiettivo di favorire la prevenzione ed evitare che soggetti potenzialmente pericolosi possano commettere reati e violenze: «Siamo contente che la legge sia recepita e felici di come si sta applicando, quando ho saputo la notizia del primo arresto in flagranza abbiamo sperato che da ciò si incida sul numero delle violenze. Le donne devono sapere che il paese è a loro fianco. A volte si giudica intollerabile la libertà della donna e la sua decisione possibile di abbandonare l’uomo. Possiamo agire a vari livelli e dobbiamo essere in grado di invertire la tendenza. Quando parlo con le ragazze di oggi, a loro sembra impossibile che solo qualche decennio fa in Italia l’adulterio della donna era punito con due anni di carcere, mentre nessuna punizione c’era per l’uomo adultero: eppure molti non hanno saputo utilizzare la libertà».

Giustizia Donna, convegno

Lucia Albano ha parlato della «violenza anche economica che subiscono le donne, dal controllo economico su come si spende allo sfruttamento economico fino al sabotaggio, impedendo alla donna di trovare un lavoro, toglierle autonomia o obbligarla a funzioni non congrue o non desiderate».

Giustizia Donna, manifesto

«Chiedo comunque, sempre, provvedimenti più incisivi e idonei a contrastare la violenza anche nell’interesse delle donne. C’è la possibilità di rivolgersi al Giudice della Famiglia, che consente di attuare molte azioni utili per la difesa della donna» ha detto Francesca Biancifiori.