Leo Bollettini dice addio alla Lega: «Non mi ritrovo più nel partito»

Leo Bollettini

di Giuseppe Di Marco

«Al termine di un lungo periodo di riflessione ho deciso di annunciare le mie irrevocabili dimissioni dalla Lega. Una decisione che nasce dalla convinzione di non ritrovarmi e non ritrovare più il partito al quale ho aderito e per il quale ho portato avanti progetti ed idee». Parole di Leo Bollettini, che ufficializza l’addio al partito di Salvini.

Finisce il percorso dell’imprenditore tra i ranghi del Carroccio. Una decisione che certamente avrà ripercussioni all’interno del partito: la fuoriuscita di uno dei suoi membri più attivi rappresenta un’evidente critica alla gestione della sezione rivierasca.

«Ringrazio – continua – chi mi concesse la grande opportunità della candidatura alle Europee 2019, esperienza che ha segnato un momento di crescita importante nella mia vita politica e personale. Una chiamata alla quale ho risposto da moderato quale sono sempre stato, con slancio e determinazione mettendo a disposizione del partito tutte le mie competenze, risorse e conoscenze e ottenendo alla fine, un risultato molto positivo considerando si trattasse della mia prima avventura elettorale in assoluto».

Un addio non indolore: «Mi sarebbe piaciuto fornire un contributo al mio Paese nella convinzione che per l’Europa e gli stati membri sarebbe meglio un sistema confederale, capace di mettere da parte l’attuale forma di unione, per me impraticabile senza l’affermazione di una sovranità che ritengo necessaria e determinante per avere un’Europa più forte nella competizione globale. Ritengo di aver dato tanto alla Lega, ho appreso tanto e condiviso momenti e idee con persone che stimo. Grazie ai tanti che mi hanno sostenuto, votato, accompagnato e con i quali ancora oggi ci ritroviamo a condividere la stessa visione di un mondo migliore. Proseguirà insieme a loro il mio impegno sul territorio a favore della comunità in cui vivo per produrre il cambiamento che tutti auspichiamo e per il quale ci impegneremo a fondo».