Ascoli come la Puglia,
arriva il “Reddito di dignità”

di Renato Pierantozzi

Arriva un’occasione in più, per i nuclei familiari (o singoli cittadini) in condizione di disagio sociale, per evitare la cosiddetta “trappola della povertà”. Dopo l’annuncio dei mesi scorsi, la giunta comunale ha approvato gli indirizzi per attuare anche in città il cosiddetto “reddito di dignità”. Si tratta di sussidi economici che saranno concessi a fronte di attività lavorative prestate a favore della comunità. Una sorta di “do ut des” che si avvicina al cosiddetto reddito di cittadinanza chiesto gran voce anche a livello da specifiche forze politiche (grillini in primis) e già sperimentato, proprio con il nome di “reddito di dignità” dalla Regione Puglia guidata dal governatore Michele Emiliano. A livello cittadino il progetto si concretizzerà nei prossimi mesi mediante uno stanziamento da parte del Comune di 400.000 euro (200.000 per la prima annualità ed altrettanto per la seconda) ed è stato dato mandato  al dirigente del settore servizi sociali (Paolo Ciccarelli) di costituire un gruppo di lavoro ad hoc costituito da personale dei servizi sociali, servizio personale, ufficio tecnico, ambito sociale XXII. Saranno coinvolti anche le realtà del Terzo Settore, altre istituzioni competenti in materia di politiche attive del lavoro (Regione Marche), associazioni di categoria (per le imprese destinate ad accogliere i beneficiari), i patronati e i sindacati. Per scongiurare che questa misura resti soltanto una misura “passiva” di sostegno al reddito, i beneficiari del contributo dovranno sottoscrivere un progetto personalizzato indicante gli obiettivi e i risultati ed impegnarsi nella ricerca di attiva di lavoro attraverso corsi di formazione e riqualificazione. L’obiettivo finale è rendere autonoma la persona senza più l’ausilio di sussidi pubblici.