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Diktat di Berlusconi,
per i sindaci parlamento lontano

NOMINATIONS - Si allontana la possibilità per i primi cittadini di Forza Italia la possibilità di aspirare ad un posto a Roma
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Silvio Berlusconi

Brusca frenata al cosiddetto “partito dei sindaci” (allargato anche governatori e consiglieri regionali) in casa Forza Italia. Dopo le anticipazioni mattutine sulla grande stampa nazionale, con tanto di foto del sindaco ascolano Guido Castelli nella squadra dei sindaci da candidare, è arrivata la doccia fredda direttamente dalla segreteria dello stesso Silvio Berlusconi. Discorso chiuso per le aspirazioni di Castelli e di Piunti? Vedremo anche perché in politica non si può dare mai nulla di scontato fino alla presentazione materiale delle liste elettorali. Anche se per la discesa in campo dei sindaci serve una norma ad hoc, al momento non presente. «La selezione dei candidati di Forza  Italia -prosegue la nota diffusa anche dalle agenzie nazionali- e’ materia di competenza esclusiva del Presidente  Berlusconi. Naturalmente il Presidente attuera’ quanto previsto dallo Statuto e sta ascoltando i suggerimenti di tutti, a partire  dai Coordinatori regionali, e con particolare attenzione alle espressioni del territorio e all’apertura delle liste a chi non proviene dalla politica ma dal mondo delle professioni, dell’impresa, del lavoro, della cultura, del volontariato, ed ha dimostrato in quegli ambiti scrupolosa onesta’ e concreta capacita’ di realizzazione. Tuttavia nessun mandato e’ stato  attribuito a chicchessia per selezionare candidature».  Riguardo al caso specifico degli amministratori locali, viene specificato che”i sindaci di Forza Italia sono stati eletti con il mandato di ben amministrare le loro citta’ e di questo rispondono ai cittadini: e’ quindi da escludere l’interruzione anticipata del mandato di sindaco per candidarsi  alle elezioni politiche, ne’ d’altra parte risultano richieste in tal senso. In Forza Italia si usa il metodo del libero  confronto delle idee e del piu’ ampio pluralismo interno, come e’ naturale in una grande forza politica di ispirazione liberale, ma certamente non esiste un partito dei sindaci».


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