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Mamma e figlia investite,
migliorano le condizioni:
segnali incoraggianti dagli ospedali

ASCOLI - Resta il problema di una segnaletica che in città è spesso deficitaria, se non addirittura assente. Dove è avvenuto il sinistro, c'è la fermata del pullman ma non ci sono le strisce bianche di attraversamento
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di Andrea Ferretti

A Folignano e nelle sue frazioni non si parla d’altro. Anche ad Ascoli e negli altri centri dell’hinterland c’è apprensione per la madre di 50 anni e la figlia di 13 investite da un’auto a Marino del Tronto mentre attraversavano la strada per salire sulla pullman che avrebbe condotto la ragazzina a Teramo dove frequenta la scuola. Le condizioni sono in miglioramento e, almeno questo, fa tirare al momento un sospiro di sollievo a tutti coloro che in queste ore si sono stretti intorno al marito (e padre) delle due donne, persona molto conosciuta ad Ascoli, lavora alla Barilla. Un’altra figlia di 17 anni torna oggi in Italia da Malta dove sta svolgendo il progetto Erasmus. La mamma, che lavora alla Pfizer, respira autonomamente e viene monitorata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. Ha battuto la testa e i medici si sono presi 72 ore per stabilizzarla. Appena sarà possibile verrà anche operata agli arti, ma per questo è probabile il trasferimento in un centro specializzato. La 13enne è ancora in stato di coma farmacologico all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona. Il quadro clinico è in miglioramento come ha evidenziato oggi anche una risonanza magnetica: l’ematoma al torace si è ridotto, il versamento pleurico migliora e c’è una lieve riduzione anche dell’ematoma riportato all’altezza della base cranica. Appena sarà possibil verrà operata per la riduzione di una frattura scomposta alla spalla. Meno grave la frattura a una caviglia. I carabinieri hanno ascoltato i cinque testimoni dell’accaduto, ma sembra che solo uno di loro ha notato l’auto che, sulla corsia di marcia opposta a quella dell’impatto, potrebbe aver urtato la donna. E’ anche vero che le lesioni riportate alle gambe sono tipiche da schiacciamento, il che significa che le ruote di un auto potrebbero aver centrato, in un secondo momento, le caviglie della 50enne.

Un punto da sempre considerato pericoloso, il rettilineo che conduce a Marino del Tronto

L’incidente rappresenta comunque solo l’iceberg di una situazione che ad Ascoli è purtroppo incancrenita: la segnaletica deficitaria (quando va bene) se non addirittura assente come in questo caso: non ci sono neppure le strisce pedonali pur funzionando, di fatto, una fermata pubblica dei bus. Il sinistro è avvenuto quasi al confine tra i territori comunali di Ascoli e Folignano dove la strada è pericolosa, le strisce pedonali assenti, e dove il pullman effettua la fermata dove non ci sono palina e/o pensilina. Inoltre sotto quel cavalcavia dell’Ascoli-mare l’illuminazione è scarsa anche di giorno. Si tratta di un rettilineo tristemente famoso. A poco più di 100 metri dal luogo dove sono state investite mamma e figlia, il 9 giugno 2012 perse la vita Marco Corradetti, un ragazzo di 21 anni di Folignano che a bordo della sua moto si scontrò con un’auto. Qualcuno finalmente farà qualcosa?

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1 commento

  1. 1
    Stefano Farina il 14 Novembre 2017 alle 18:38

    In città, le strisce pedonali vengono ridipinte solo se si deve rifare il tappetino di asfalto. Vedi via Napoli. In tutto il resto della città sono quasi completamente cancellate. Solo i pedoni che ne conoscono la precedente esistenza, attraversano in quei punti. Gli automobilisti hanno, in questo modo, un comodo alibi oltre a quello del “Non l’ho visto”. E pensare che c’è una recente norma del Codice della Strada che obbliga l’automobilista a fermarsi anche se il pedone non ha iniziato ad attraversare ma ha solo manifestato l’intenzione di farlo.

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