I fautori del progetto L.I.F.E
«In una società che va verso la disgregazione Ama Aquilone parla sempre con più forza di integrazione». Alle parole di Francesco Cicchi, presidente della Cooperativa Ama Aquilone, seguono i numeri: oltre 1.000 persone seguite in sei anni di attività, 474 partecipanti ai laboratori ed oltre 300 percorsi di pre-inserimento lavorativo attivati. Numeri che dimostrano il successo del progetto, realizzato insieme alla Fondazione Prosolidar, che dal 2012, con la prima edizione del L.I.F.E., sostiene la formazione e l’inclusione socio-lavorativa nel territorio piceno. Un acronimo che sta per Lavoro, Integrazione, Futuro, Economia e che oggi vede la sua seconda edizione andare in archivio con un bilancio più che positivo, sempre grazie alla Cooperativa Ama Aquilone, che insieme alla Fondazione Prosolidar Onlus vuole favorire l’inclusione socio-lavorativa dei destinatari, principalmente persone in fase di conclusione del programma terapeutico ma anche talune indicate dai servizi per le tossicodipendenze locali.
Soddisfazione dunque per Cicchi e Giancarlo Durante, presidente della Fondazione Prosolidar Onlus, che hanno sottolineato, durante l’incontro di presentazione dei dati, l’importanza del momento per fare il punto sulle esperienze attuate e sui possibili sviluppi di un progetto necessario a fronteggiare la situazione di crisi che vede drammaticamente contrarsi gli spazi di inserimento lavorativo nel nostro territorio.
Dall’inizio di questa seconda edizione del progetto nel febbraio 2015 a settembre Ama Aquilone ha seguito, ai fini dell’inserimento lavorativo, 627 persone di cui 387 uomini e 240 donne. Di queste 627 persone: 326 hanno partecipato ai laboratori professionalizzanti (190 uomini e 136 donne), 297 hanno effettuato un percorso di orientamento (di almeno 3 incontri) ed un bilancio di competenze (186 uomini e 11 donne). Sono stati attivati 232 percorsi di pre-inserimento lavorativo e di questi 15 sono diventati contratti di lavoro stabili. Altri sono ancora in carico ai servizi per le dipendenze patologiche o alle comunità. Nello specifico sono stati attivati tra il 2015 e il 2017: 7 laboratori di pizzaiolo, 5 di parrucchieria, 3 di cucina, i due laboratori permanenti del miele e dell’allevamento e cura di suini, nonché il laboratorio dell’anice verde ecotipo di Castignano, i laboratori di pasticceria, di fotografia, di manutenzione di biciclette, di preparazione di confetture di agrumi, laboratorio base di trucco/make up, laboratorio di assistente familiare/badante, laboratorio di comunicazione ed ultimo, solo in ordine di tempo, il laboratorio per l’abilitazione alla conduzione di carrelli elevatori semoventi. Rilevante è il dato delle presenze, i laboratori attivati di fatto hanno registrato, per ogni edizione, il tutto esaurito, evidenziando così una crescente richiesta di formazione professionale da parte del territorio.
«Progetti come il L.I.F.E. sono di vitale importanza perché danno la possibilità a molte persone di realizzarsi professionalmente, tra l’altro in un territorio molto difficile dal punto di vista occupazionale e per di più colpito nell’ultimo anno da eventi naturali che ne hanno acutizzato lo stato di crisi» ha spiegato Paula Beatriz Amadio, responsabile del progetto. Infine, Agostino Megale, vicepresidente della Fondazione Prosolidar Onlus, ha confermato la volontà di perseguire la strada intrapresa con il L.I.F.E2, garantendo così, al progetto, una nuova edizione già a partire dal 2018.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati