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Ascoli-Della Valle, fase interlocutoria
Bellini venderà Favilli e poi la società

SERIE B - L'attaccante potrebbe seguire la strada di Orsolini: alla Juve a gennaio, ma resterà in prestito. Il problema dei contratti a lunga scadenza dei giocatori. Ma la retrocessione svaluterebbe il valore del club
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Francesco Bellini attorniato dai tifosi insieme alla moglie Marisa

di Bruno Ferretti

Interlocutorio. Come era facile prevedere, il primo contatto fra gli emissari dei fratelli Diego e Andrea Della Valle e Francesco Bellini, maggiore azionista dell’Ascoli Picchio, è stato interlocutorio. Una sorta di sondaggio per valutare le rispettive intenzioni in attesa di un successivo, possibile, confronto. I fratelli Diego e Andrea Della Valle, dopo 15 anni di gestione, hanno messo in vendita la Fiorentina, ma ancora nessuno si è fatto avanti in maniera concreta. Bellini ha fatto altrettanto con l’Ascoli e aspetta acquirenti. Bellini, imprenditore farmaceutico, dopo aver acquistato la società bianconera all’asta fallimentare, ha saputo rimetterla in piedi (con l’aiuto dei soci ascolani, poi scaricati) e ora adesso vuole venderla.

Ma ci sono un paio di nodi da sciogliere. Il primo riguarda Favilli. Quando sarà tornato in piena forma, il centravanti ventenne, già Nazionale Under 21, avrà un valore di almeno 8 milioni di euro. C’è già un impegno con la Juventus. E’ fin troppo evidente che l’Ascoli con Favilli ha un valore, senza Favilli un altro. Il passaggio del centravanti toscano alla Juve potrebbe avvenire a gennaio, come accadde un anno fa con Orsolini che poi rimase in prestito all’Ascoli fino al termine del campionato. Bellini, insomma, potrebbe vendere subito Favilli alla Juve e successivamente l’Ascoli a chi la vorrà.

PROBLEMA CONTRATTI – Altro elemento che può disincentivare chi fosse interessato al Picchio è quello dei contratti dei calciatori dell’attuale “rosa”, quasi tutti triennali (Rosseti quadriennale). L’ad Cardinaletti e il ds Giaretta hanno più volte ripetuto che la maggior parte dei calciatori  sono di proprietà dell’Ascoli avendo già il contratto per i prossimi due, tre anni. Un strategia per evitare i troppi prestiti delle stagioni precedenti che avevano trasformato l’Ascoli in una specie di palestra per l’addestramento dei giovani che poi se ne tornavano alle rispettive società. Vero è che, visto il valore di alcuni di questi calciatori, i contratti pluriennali diventano un boomerang perché l’Ascoli dovrà tenersi gente di modesto valore tecnico e non rientra nei programmi. Se l’Ascoli riuscirà a salvarsi, ovviamente, sarebbe meglio e vantaggioso per tutti. Anche per il patron Bellini che, volendosene disfare, sa bene che una società di serie B vale molto di più di una di Lega Pro. E la cessione porterebbe un introito nettamente superiore.


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