Marche terra di osterie
Parola di Slow Food

Slow Food fa tappa nel Piceno. E lo fa con la nuovissima guida Osterie d’Italia, definita “sussidiario del mangiarbere all’italiana” che ovviamente vede le Marche protagoniste di rilievo con oltre 70 osterie recensite(su un totale di 1.616) , di cui la maggior parte con un menù che non supera i 35 euro. La presentazione avverrà domenica 3 dicembre a Offida, presso l’Enoteca Regionale (alle 17,30).

Eugenio Signoroni di Slow Food

«Parlare delle Marche vuol dire parlare innanzitutto della cucina rurale. -spiegano da Slow Food- Le ben note, tristi circostanze legate alle scosse sismiche hanno avuto come conseguenza una minore attività in queste aree, ma straordinarie testimonianze di solidarietà e vicinanza, anche attraverso il ricordo di ricette e l’acquisto di prodotti di grande qualità che raccontano i territori: basti pensare ai derivati del maiale, preparati per un uso cadenzato, mese dopo mese, dalle salsicce di fegato al lonzino; alla quotidianità un tempo basata sulla polenta, arricchita di giorno in giorno da erbe di campo, talvolta pesci essiccati o lardo, erbe aromatiche; agli animali da cortile, ai prodotti derivati dagli ovini e legati alle transumanze (agnello, formaggi, ricotte); alla cucina festiva con i vincisgrassi e le altre paste, all’uovo o di acqua e farina; senza dimenticare i prodotti peculiari di alcune zone interne, come tartufi e funghi». Questo e molto altro è descritto nella 28esima edizione della guida. Durante l’evento, organizzato da Slow Food Editore e Slow Food Marche, è prevista la presenza di Eugenio Signoroni, curatore della guida, Antonio Attorre, coordinatore regionale, e Ugo Pazzi, presidente di Slow Food Marche. Segue la presentazione un aperitivo con alcuni produttori di vino, artigiani alimentari e produttori di olio piceno.