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Fatture per “operazioni inesistenti”,
imprenditore edile a giudizio

ASCOLI - Nel mirino due operazioni con il Medioleasing per la costruzione di centri commerciali. L'avvocato difensore Mauro Gionni: «Si tratta di spese reali, già in parte riconosciute»
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L’avvocato Mauro Gionni

Fatture “sospette”, imprenditore a giudizio. In ballo ci sono due documenti contabili del valore complessivo di oltre 4 milioni emessi da una società ascolana operante nella costruzione di centri commerciali a favore del Medioleasing di Ancona contestate dalla Guardia di  Finanza di Ancona perché sospettate di essere relative ad operazioni ritenute “inesistenti”. Nello specifico si trattava della rivalsa in ordine a costi, secondo l’accusa, mai sostenuti per lavori relativi ad un insediamento produttivo e commerciale a Monteprandone. E così per il titolare della Ril Group è scattato il processo in corso al davanti al giudice Marco Bartoli. All’imprenditore viene contestato il reato previsto dall’articolo 8 del decreto legislativo n.74 del 2000 che punisce “chiunque, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, emette o rilascia fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Secondo l’accusa, infatti, l’emissione delle due fatture avrebbe permesso al Medioleasing di “evadere le imposte Ires e Iva”. Di diverso avviso la difesa rappresentata dall’avvocato Mauro Gionni. «Si tratta di operazioni reali, già in parte riconosciute», dice il legale ascolano. Nell’udienza di ieri mattina sono stati ascoltati alcuni testimoni appartenenti alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate. Il processo è stato poi aggiornato al 16 luglio 2018.


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