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L’ex Nucifora: «L’Ascoli ad Avellino
rischia. Causa dell’ultimo posto
l’incompetenza della dirigenza»

SERIE B - Il veterano dei direttori sportivi: «Bellini si è contornato di persone non all’altezza e i tifosi ascolani, che conoscono il calcio, lo hanno capito. Il mercato? Prima vediamo le prossime tre partite»
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Tra le società per cui ha lavorato il direttore sportivo Enzo Nucifora c’è anche l’Avellino prossimo avversario del Picchio

di Bruno Ferretti

Arezzo, Gualdo, Ancona, Sambenedettese, Chieti, Pescara, Campobasso, Barletta, Martina, Taranto, Avellino, Catania, Atletico Catania e una breve parentesi all’Udinese. Sono, nell’ordine, le squadre nelle quali ha lavorato l’avvocato Enzo Nucifora in veste di direttore sportivo o direttore generale. Ha vinto una decina di campionati e fra i suoi presidenti ha avuto anche Massimino a Catania e Sibilia ad Avellino, personaggi storici del calcio italiano. Nucifora è nato a Messina, ma vive nelle Marche dal 1967. Mezzo secolo fa: quindi è marchigiano di adozione. Si è stabilito a San Benedetto, fa l’opinionista a “Vera Tv” e segue il calcio a tutti i livelli. Nel 1987 fu premiato con il “Guerin d’Oro” come miglior direttore sportivo d’Italia. Può insomma vantare una grande esperienza.

Nucifora, l’Ascoli secondo lei riuscirà a salvarsi?

«Non è un caso semplice ma la speranza c’è sempre. Adesso è arrivato Cosmi, allenatore di grande esperienza che può gestire questa difficile situazione. Io, prima di passare al mercato, aspetterei la fine del girone di andata: se l’Ascoli avrà ancora la possibilità di salvarsi, si dovrà compiere il massimo sforzo per rinforzare la squadra e disputare un grande girone di ritorno per raggiungere, quanto meno, i playout. Diversamente meglio evitare grandi spese per evitare che oltre al flop tecnico ci sia anche quello finanziario, perché sarebbe un dramma».

Quale è stata secondo lei la causa principale di questo mortificante ultimo posto in classifica?

«L’incompetenza del management. Il presidente Bellini si è contornato di persone che non sono all’altezza di gestire in serie B una squadra come l’Ascoli, con una grande storia alle spalle. Parlando di incompetenza non intendo offendere nessuno. Io, per esempio, sono incompetente di chimica nucleare. Insomma ognuno deve fare quello che conosce e che sa fare. I tifosi dell’Ascoli capiscono di calcio perché hanno seguito 16 campionati di serie A e tanti di B negli anni migliori del calcio italiano. Anche la Samb era in B e la provincia di Ascoli era l’unica ad avere una squadra in A e una in B in grado di farsi rispettare da tutti».

Nucifora, sabato Avellino-Ascoli che partita sarà?

«Ho lavorato nell’Avellino e conosco l’ambiente. Per l’Ascoli sarà una partita molto difficile perché gli irpini cercheranno la vittoria a tutti i costi. L’Avellino con 3 punti si porterebbe in una migliore posizione di classifica, anche in vista di una possibile penalizzazione nel processo per illecito sportivo che si apre a carico suo e del Catanzaro. Per l’Ascoli, insomma, è l’avversario peggiore che potesse capitare in questo momento ma dovrà lottare per conquistare un risultato positivo. I valori tecnici dell’Ascoli sono modesti e credo che in ogni partita spenda molte energie fisiche e mentali per bilanciare la differenza con le squadre avversarie. Questo dispendio di energie alla fine si paga e forse anche per questo all’Ascoli è capitato più volte di prendere gol nei minuti finali».


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