di Franco De Marco
La Natività interpretata dai maiolicari ascolani. Merita sicuramente una visita, nella Sala della Vittoria della pinacoteca, la mostra natalizia dedicata alla Natività, un tema, fanno notare Stefano Papetti, direttore della pinacoteca, e Giuseppe Matricardi, presidente dell’Accademia Maiolicari Ascolani oltre che collezionista di opere straordinarie, che è il più diffuso nel mondo dell’arte. In totale sono esposte dieci opere molto belle, molto ispirate, realizzate con tecnica raffinata, in rilievo, sculture o piatti, che colpiscono l’occhio e soprattutto il cuore. A realizzarle sono stati Maria Giulia Alessi, Giuseppe e Giuseppina Biancucci, Luciano Caponi, Paolo Lazzarotti, Lorenza Squarcia e Monia Vallesi.
«L’esposizione, che rientra nella tradizione tridimensionale e pittorica della ceramica, resterà aperta sino al 28 gennaio con ingresso gratuito solamente, però, nella Sala della Vittoria. -spiega Papetti- Chi vuole cogliere l’occasione per visitare anche le altre sale della pinacoteca, naturalmente, deve pagare il biglietto». Questi presepi d’arte costituiscono un omaggio al Natale e un omaggio anche agli artisti ascolani che si stanno facendo conoscere ed apprezzare in tutta Italia. L’Accademia Maiolicari Ascolani vede attualmente 16 iscritti e continua a mettersi in evidenza per un’intensa attività. «In questo momento -fa notare Papetti- alcune opere di artisti ascolani sono esposte, in mostre dedicate ai presepi d’arte, a Giffoni Valle Piana (Salerno) e Cerreto Sannita (Benevento) dove la tradizione della maiolica è molto antica».
«Nel corso del prossimo anno -ricorda Matricardi- l’accademia sarà presente in varie esposizioni. Oltre alla biennale di Ascoli (il concorso internazionale Ceramica di Marca, ndr), ad Argillà per il Festival internazionale della ceramica di Faenza». L’assessore comunale alla cultura Giorgia Latini mette in rilievo la doppia valenza dell’iniziativa: «Queste opere esaltano la tradizione della maiolica ascolana e quella dei presepi d’arte valorizzando nel contempo la nostra Pinacoteca».
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