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«Strutture pubbliche depotenziate»
Cittadinanzattiva lancia l’allarme

SAN BENEDETTO - L'avvocato Logiacco: «Il sistema privato sia complementare a quello pubblico». Presentato lo studio sulle strutture convenzionate nelle Marche
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L’interno del Madonna del Soccorso

Cittadinanza Attiva torna a puntare l’indice sul problema sanità. E lo fa attraverso il ventesimo rapporto programma integrato totale che viene supportato dai dati rilevatii in tutta Italia dal Tribunale dei diritti del malato. «La situazione che si prospetta- afferma l’avvocato Patrizia Logiacco– è allarmante. Il problema principale è il depotenziamento delle strutture ospedaliere. Si parla tanto di mancanza di primari, di servizi di base inefficienti ma la domanda principale che bisogna porsi è in che direzione va il servizio sanitario nazionale. Ed invece si stanno sempre più delegando i servizi alle strutture private mentre le spese principali restano al pubblico”.

Gli esponenti di Cittadinanzattiva con  al centro l’avv. Logiacco

E sono i dati a confermarlo, illustrati dal gruppo di lavoro di Cittadinanza Attiva composto oltre all’ avv. Logiacco anche da Benito Rossi, Giovanna Brandi e Ginevra Pezzuoli. «Nelle Marche –spiega la Logiacco- ci sono 329 strutture convenzionate così suddivise. Ancona 31+ 68 in provincia. Ascoli Piceno 14+37 in Provincia di cui 10 a San Benedetto. A Fermo ne sono 16+19 in Provincia, 13 a Macerata +63 in Provincia, 23 a Pesaro, 5 ad Urbino +40 in Provincia. Il tutto a fronte di 29 ospedali, 7 (Ancona), 2 (Ascoli Piceno), 3 (Fermo), 9 (Macerata) e 8 (Pesaro-Urbino). Nel Piceno si registra uno spostamento maggiore nel privato rispetto al nord delle Marche».
«Non è una guerra verso le strutture private –afferma Benito Rossi- ma queste debbono essere complementari al pubblico. Ed invece a questo settore vengono accollate tutte le spese. Ci piacerebbe capire cosa ne pensano i nostri rappresentanti provinciali e regionali di questa situazione, come la politica interpreta questo tipo di indirizzo sanitario, Nelle Marche stanno costruendo un polo di eccellenza ad Ancona mentre al resto del territorio si dà il minimo per tamponare le cose più lievi. Meglio difendere i due nostri ospedali, migliorandoli, piuttosto che pensare ad un nosocomio unico».
Cittadinanza Attiva, infine detta le regole per provare a migliorare la situazione. «Innanzitutto –afferma l’avv. Patrizia Logiacco- bisogna rilanciare gli investimenti sul servizio sanitario ed il personale a 360 gradi. Poi occorre una nuova strategia nazionale per regolare i tempi di attesa e gli extra moenia. Ed infine alleggerire il peso del ticket. Ci vuole una forza politica che raccolga questo spirito e rimetta in linea un sistema che sta andando fuori strada».


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