La nuova pista ciclabile sul fronte nord
Bene, per chi la percorre col velocipede da Porto d’Ascoli a San Benedetto, il “cambio di stile”, ovvero di qualità di realizzazione, si avverte subito. Mentre nel tratto “antico” si pedala senza scossoni e su un “tappeto” uniforme e scorrevole, nella parte nuova è tutta un’altra musica. Non a caso parliamo di “musica” poiché la giunta tra i vari blocchi di cemento, divisi o uniti (fate voi) da una lamina di acciaio producono un “tutum tutum” che tanto somiglia a quello che si ha percorrendo un ponte o un cavalcavia autostradale. Però qui – sempre nella parte targata Piunti – sotto le lastre di cemento non c’è il vuoto. Inutile dire che il “divisorio” in acciaio nella parte portodascolana della pista ciclabile non c’è, e neanche il rumore e relativi sobbalzi sulla sella.
La vecchia pista ciclabile sul fronte sud
Ma il bello, anzi, il brutto sono le crepe che già si sono aperte sul cemento nel tratto ciclabile nuovo. Il Piunti non potrà dare colpe al predecessore Pd poiché la realizzazione è avvenuta dopo la sua elezione e sotto il suo (nonché del relativo assessore) diretto controllo. Egregio eletto Primo Cittadino, saranno solo dettagli, ma il tanto contestato e vituperato Martinelli (poi “dimissionato” dal fuoco amico), nel far realizzare la pista ciclabile è stato un abile e valente architetto, Lei lo boccerebbero al primo anno di Geometri.
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