L’ex Meco Agostini spinge l’Ascoli
«Non è alla deriva e può farcela,
Cosmi è un grande motivatore»

SERIE B - Negli anni ’80 ha disputato 104 partite in bianconero (89 in serie A). «Bellini dovrebbe spiegare quali sono le sue intenzioni. Forse chi gli ruota intorno non ha grande esperienza di calcio»
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di Bruno Ferretti

Ha disputato 104 partite con l’Ascoli, la squadra della sua città realizzando un sogno che cullava da bambino. Negli anni Ottanta è stato un protagonista della squadra bianconera, sicuramente uno dei migliori prodotti usciti dal settore giovanile che in quei tempi sapeva valorizzare al meglio i talenti ascolani.

Un’immagine più unica che rara: Meco Agostini e Peppe Iachini avversari in campo durante un Verona-Ascoli di serie A

Quattro campionati in serie A e uno in B. Lasciato l’Ascoli – dove era approdato dalla Pro Calcio del padre-presidente, il mitico Nazzareno “Zè” Agostini – ha giocato con Taranto (in C1 e B) e Avezzano (C2), poi nei Dilettanti col Rieti, col Francavilla e infine con la Truentina Castel di Lama prima di prendere le redini di una delle attività di famiglia che ancora oggi porta avanti. 

Oggi Meco ha 53 anni e continua a seguire l’Ascoli con particolare simpatia. Parliamo di Domenico Agostini, per tutti “Meco”, un simpatico nomignolo che si porta dietro da sempre.

Nel campionato 1987-1988, esattamente domenica 22 novembre 1987 in Ascoli-Pisa (2-2) di serie A realizzò, con una spettacolare sforbiciata volante, un gol strepitoso che fu considerato il più bello di quel campionato di serie A e ancora oggi viene ricordato come una delle reti più spettacolari di sempre del calcio italiano.

Contro l’Inter controllato a vista dal nerazzurro Beppe Baresi

Meco entrò al posto di Hugo Maradona nella ripresa e realizzò quel gran gol. In serie A lo fece esordire Mazzone a Udine dove entrò nel finale al posto di Juary. Finì 0-0. Era l’Udinese di Edinho, Causio, Virdis. Ma veniamo all’Ascoli di oggi.

Agostini, ce la farà a salvarsi? «Sono convinto di sì. Sono diverse le squadre coinvolte nella lotta salvezza e le distanze sono minime: l’Ascoli non è alla deriva e può giocarsi le sue carte  e risalire. C’è tutto il girone di ritorno e tante cose possono cambiare. Il problema principale è stato quello degli infortuni e speriamo che siano finiti. Io penso che con Favilli oggi avrebbe diversi punti in più. Ho fiducia in Cosmi, tecnico di valore, ottimo motivatore e adatto all’ambiente».

Meco Agostini oggi

I rinforzi? «La squadra c’è perché vincere a Brescia non è facile, ma  prenderei almeno tre rinforzi. Un uomo gol, uno che sappia buttarla dentro, un terzino sinistro che spinge in avanti e un centrocampista. Rinforzi di qualità per migliorare la squadra. Se l’Ascoli è penultimo in classifica significa che qualcosa non ha funzionato. La società ha puntato sui giovani ed è una scelta giusta, però acanto ai giovani servono anche uomini di esperienza che sappiano consigliarli, guidarli in campo».

L’Ascoli su quali squadre deve fare la sua corsa salvezza? «Ternana, Pro Vercelli, Foggia, Entella, e ci metterei anche Brescia e Perugia che possono scendere».

Meco nell’album delle figurine Panini

Come valuti la contestazione della curva a Bellini nell’ultima partita in casa? «C’è un proverbio che dice: come si suona… si balla. Quando le cose on vanno bene è normale che i tifosi se la prendano con il presidente perché è lui che decide. Sarebbe stato opportuno da parte di Bellini fare una conferenza stampa e spiegare quali sono le sue intenzioni, secondo me dovrebbe dedicarsi di più alla squadra ma osservando dall’esterno sembra che si sia disamorato. Ma forse chi gli ruota intorno non ha grande esperienza di calcio».

 

Meco Agostini e il secondo da destra della prima fila seduta a terra, tra Peppe Iachini e Maurizio Giovannelli. L’allenatore era Vujadin Boskov, alle sue spalle tra il vice Aldo Sensibile e Sergio Vezzoso che guidava la Primavera

Contro l’Inter il suo avversario era il tedesco Brehme che a Italia 90 regalò su rigore il titolo di campione del mondo alla Germania

Prima del fischio d’inizio al “Del Duca”: Benetti, Paolo Giovannelli, Carillo e Agostini

Meco alla rimpatriata del maggi0 2016 in onore di Walter Casagrande (seduto alla sua sinistra). Nella stessa tavolata anche Mizio Scaramucci (ala sua destra) e Peppe Carillo


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1 commento

  1. 1
    Marco Massi il 6 Gennaio 2018 alle 17:44

    Mecooooo

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