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I figli tornano a casa dopo 4 anni
E’ finita l’odissea di un padre ascolano

ASCOLI - Finale a lieto fine per una durissima vertenza giudiziaria che ha visto Fabrizio Pignoloni cercare ed ottenere giustizia per riportare in Italia i propri bambini
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Dopo quattro anni di battaglia giudiziaria sul filo del rasoio tra Ascoli e New York, sono finalmente tornati in Italia i figli dell’ imprenditore ascolano Fabrizio Pignoloni. Un accordo provvisorio tra i genitori ha permesso di sbloccare una situazione molto delicata, con la giustizia a stelle strisce dichiaratasi incompetente a decidere, e che ha visto il padre ascolano in questi anni “costretto” a continui viaggi in America pur di vedere i propri figli. «Ora i minori potrebbero restare a lungo in Italia visto che ci sono due ordini di rimpatrio del Tribunale di Ascoli (firmati dall’ex presidente Fulvio Uccella e dal giudice Giuliana Filippello) e l’affido è stato concesso al proprio al padre», commenta l’avvocato difensore di Pignoloni, Giuseppe Falciani.

Il Tribunale di Ascoli

LA SENTENZA – «Immediato rimpatrio in Italia dei minori». Era stato questo, nel 2015, infatti, l’ordine impartito dall’allora Giudice tutelare del Tribunale, Giuliana Filippello, in merito all’istanza presentata da Pignoloni (difeso anche dagli avvocati Carlo Grilli per la parte penale e Annagrazia Di Nicola) che da tempo aveva chiesto all’ex moglie americana di poter riavere i due figli minori. Il provvedimento del magistrato, “immediatamente esecutivo”, era stato  ed è stato disposto anche che la cancelleria del Tribunale ascolano lo comunichi alla Family Court di State Island Richmond Terrace di Staten Island, che rappresenta una delle cinque circoscrizioni di New York. La Filippello ha inoltre imposto che la madre dei bambini “consegni gli stessi al padre ed ove non ottemperi spontaneamente che si proceda coattivamente alla esecuzione del presente decreto con l’assistenza amministrativa, se necessaria, delle autorità consolari italiane o di altre autorità competenti”.

La Family Court di Staten Island (New York)

LA STORIA. Il pronunciamento del Giudice tutelare è soltanto l’ultima tappa di una lunga vertenza giudiziaria che va avanti dal 2012. A carico della madre dei bambini era stata condannata per la violazione dell’articolo 574 bis del codice penale (sottrazione internazionale dei minori) insieme ad un maxi risarcimento danni di 100.000 euro. Anche un giudice americano, il Procuratore della Family Court di New York/Staten Island Alexandra Byun, che ha riconosciuto la “competenza esclusiva e continua” del giudice italiano e che la Corte americana “non può ignorare un ordine esistente e competente di un’altra giurisdizione”. Tuttavia per sbloccare la situazione, il padre aveva dovuto presentare una nuova istanza al Tribunale di Ascoli per chiedere un provvedimento da parte dell’autorità italiana “a fine esecutivo”. Di fronte alla richiesta è arrivato il pronunciamento della Filippello che ha disposto l’immediato rientro in Italia dei due bambini. Nel provvedimento viene citato l’articolo 12 della Convenzione Aja che prevede “l’ordine immediato di rientro dei minori sottratti illegalmente alla custodia, controllo e affidamento di uno dei coniugi”. Nel caso di Pignoloni, inoltre, è ancora vigente la decisione del Tribunale di Ascoli, risalente al novembre 2011, che ha ordinato l’affido esclusivo dei figli ed il collocamento degli stessi presso la residenza paterna. La domanda presentata dal padre ascolano è stata ritenuta fondata per una serie di motivi. Secondo il giudice, infatti, si è in presenza del “diritto esclusivo alla custodia”, ad “una sottrazione illecita dei minori” e che ci sono i presupposti per l’adozione di un provvedimento d’urgenza.

R.P.


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