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Ascoli, Martinho è carico:
«Sarei venuto anche a piedi,
lotterò per la salvezza»

SERIE B - L’esterno sinistro brasiliano: «Darò il massimo. Mi manca il ritmo partita, fra due settimane sarò pronto. La spinta dei tifosi uno stimolo in più per la squadra. Mister Cosmi sa trasmettere la carica giusta, Marco Giampaolo per me è stato come un secondo padre»
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Raphael Martinho Alves de Lima è il primo rinforzo di gennaio dell’Ascoli Picchio

di Bruno Ferretti

«Sarei venuto anche a piedi. Quando il direttore di mi ha telefonato per comunicarmi la richiesta dell’Ascoli non ho avuta alcuna esitazione e ho accettato molto volentieri. So che l’Ascoli mi ha fortemente voluto e questo è per me motivo di soddisfazione. Cercherò di dare il massimo per raggiungere l’obiettivo». Parole di Martinho, il nuovo brasiliano dell’Ascoli, presentato oggi nella sede di corso Vittorio dall’amministratore Andrea Cardinaletti, dal diesse Cristiano Giaretta e dall’addetto stampa Valeria Lolli.

Martinho conosceva mister Cosmi?

«L’ho incontrato da avversario. So che è un allenatore molto preparato che sa dare la carica alla squadra. Io nel girone di andata non ho giocato ma mi sono allenato, ovviamente dovrò trovare il ritmo partita che mi manca, ma sono sicuro che nel giro di qualche settimana sarò pronto».

Lei ha giocato con squadre di alta classifica abituate a lottare per la promozione o traguardi importanti. Qui, invece, l’obiettivo è la salvezza…

«Non è un problema. Promozione o salvezza, qualunque sia il traguardo, in campo bisogno sempre dare tutto. E sono contentissimo di giocare nell’Ascoli».

Da sinistra: il ds Giaretta, Martinho, l’ad Cardinaletti e l’addetto stampa Lolli

Come si trova con il modulo tattico 3-5-2?

«Posso giocare sia esterno a sinistra che interno, ma all’occorrenza anche dietro le punte. Più importante del modulo sono l’atteggiamento e la giusta concentrazione che si devono avere in campo».

Ha visto che al primo allenamento cerano 300 tifosi? Le hanno detto che ad Ascoli il calcio è seguito con particolare passione?

«Lo sapevo già. La passione dei tifosi è una spinta importante per la squadra, ti fa entrare in campo con qualche stimolo in più. Sono stato in ambienti molto passionali come Verona, Catania e Bari, quindi ci sono abituato».

Martinho, lei a Catania ha avuto come allenatore Giampaolo che è stato qui ad Ascoli, Che ricordo ha?

«Un ricordo bellissimo. Giampaolo è stato il mio primo allenatore in Italia e mi ha insegnato veramente tanto. Mi ha dato giusti consigli e gli sarò sempre riconoscente. Lo considero come un secondo padre».

Per Martinho primi esercizi nella palestra del “Picchio Village”

Raphael Martinho Alves de Lima (ma basta chiamarlo Martinho) compirà 30 anni il prossimo 15 aprile essendo nato a Campo Grande nel Mato Grosso do Sul in Brasile. Si trova in Italia da sette anni e ha la doppia cittadinanza. Lo acquistò il Catania in serie A nel campionato 2010-2011 (11 presenze) poi passò in prestito al Cesena (18 partite), quindi al Verona in B dove nel 2012-2013 fu tra i protagonisti della promozione dei veneti in serie B con 30 partite e 10 gol. A fine stagione Martinho tornò al Catania per fine prestito ma nel 2015 rescisse il suo contratto con il club siciliano per passare al Carpi neopromosso in serie A.

Dopo la retrocessione degli emiliani, Martinho si trasferì al Bari con contratto biennale: la sua prima partita con i pugliesi fu contro il Cittadella. E contro il Cittadella, con tutta probabilità, sabato 20 disputerà anche la prima partita con la maglia dell’Ascoli. E’ arrivato ad Ascoli a parametro zero con contratto fino a giugno e automatico rinnovo in caso di salvezza. Nel girone di andata non ha mai giocato perché il Bari lo ha messo fuori lista causa eccedenza di giocatori over.


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