Oltre 17 milioni di euro di avanzo di amministrazione relativo all’anno 2016. E’ il dato che emerge dal conto consuntivo dell’Arengo che rappresenta per ogni amministrazione la “fotografia” più nitida dello stato dell’arte delle finanze. Dal documento contabile balza fuori un dato record: il 2016 si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 17.681.931 euro e un saldo di cassa positivo al 31.12 di oltre 2 milioni.
Tuttavia di questa montagna di denaro, l’Arengo potrà destinarne agli investimenti soltanto una piccolissima parte, pari al 10%. Infatti, in base alle recenti norme sulle contabilità degli enti pubblici, l’Arengo dovrà accantonare somme cash per far fronte ai crediti di dubbia esigibilità che in caso di mancato incasso dovranno essere comunque coperti dal Comune. Si tratta di una somma pari a 9.311.931 euro che pesano per oltre metà del surplus complessivo. Altri fondi, infine, sono vincolati. Si tratta in particolare delle risorse arrivate con la contrazione di mutui per oltre 6,4 milioni insieme a trasferimenti vincolati (272.000) e altre piccole cifre bloccate. Alla fine, per gli investimenti restano “soltanto” 728.230 euro che l’Arengo potrà spendere. Tra i crediti a rischio, la a maggior parte riguarda il recupero dell’evasione dei tributi locali passati e presenti come Ici (1,3), Imu (1,3), Tari (1,8), Tarsu-Tares-Tari (2). E ancora: Tares (350.000), Tasi (30.688), servizio mensa scolastica (42.710), sanzioni codice della strada (1 milione). Anche dagli affitti arrivano note dolenti. Il fitto della vecchia Ascoli Calcio fallita pesa per oltre 908.370, mentre sono da incassare i canoni di villa Sgariglia a Campoluingo (205.644), Villa Sgariglia Piagge (30.614), box cimiteri (9.070), sede cronometristi (9.987), antenne e ripetitori.
Sul fronte delle entrate, nel 2016, l’Arengo ha incassato dalle tasse 34,7 milioni, di cui quasi 10 per lo smaltimento dei rifiuti (Tari), 7,6 dall’Imu, 6,4 dallo Stato e Regione e altri enti pubblici, 2,2 dalla Tasi e 5 milioni dall’addizionale Irpef. Quasi un milione è arrivato al recupero dell’evasione di Tarsu, Tares e Tari. La tassa sulla pubblicità ha fruttato 666.622 euro, mentre la Tosap temporanea ha generato 373.284 euro, quella permanente 213.162 euro; dalle affissioni sono piovuti 175.107 euro. Oltre che dalle tasse e dai trasferimenti, il Comune ha incassato 16.207.000 da entrate extra tributarie. Nello specifico le farmacie comunali hanno fruttato 5,3 milioni, i servizi a domanda inviduale quasi un milione, mentre dalle sanzioni del codice della strada sono arrivati 514.249 euro. Pioggia di milioni dalle società comunale tra vendita della Piceno Gas (4 milioni) e dividendi (1milione). Sul versante uscite, il Comune ha speso complessivamente oltre 54,4 milioni, di cui il 30% per il personale (30,14%) e il 57,93% per l’acquisto di beni e servizi.
L’indebitamento del Comune è pari a 62.144.056 euro. Nel 2016 sono stati contratti mutui per 750.000, a fronte di 1.388.012 euro rimborsati.
R.P.
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