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Dalle donazioni post sisma,
un nuovo Centro polifunzionale

COMUNANZA - Partiranno entro settembre i lavori per la realizzazione di 400 metri quadrati di costruito da destinare a uffici, sala operativa, prima accoglienza, rimessa dei mezzi, sala per i corsi di formazione. Il tutto grazie all'impegno della Croce Rossa Italiana ed al suo distaccamento dei Sibillini
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Il gruppo dei volontari della Croce Rossa dei Sibillini

di Maria Nerina Galiè 

E’ ufficiale. Sarà realizzato a Comunanza il Centro Polifunzionale di Protezione Civile, una delle iniziative per la ricostruzione attivate da Croce Rossa Italiana con le donazioni raccolte durante l’emergenza terremoto. A confermarlo è Valeria Corbelli, presidente del Comitato della Croce Rossa dei Sibillini.

Il piano di intervento della Croce Rossa Italiana prevede la costruzione di nuovi presidi sanitari e di centri multiservizi, sportivi e culturali, nelle quattro regioni colpite dal sisma: Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio.
Il Centro Polifunzionale di Protezione Civile di Comunanza, unico nel suo genere, è però destinato a diventare il fiore all’occhiello.
Partiranno entro settembre i lavori per la realizzazione di 400 metri quadrati di costruito da destinare a uffici, sala operativa, prima accoglienza, rimessa dei mezzi, sala per i corsi di formazione. L’area è stata individuata a ridosso degli impianti sportivi, accanto a dove sorgerà la nuova base di elisoccorso. Già assegnata anche la progettazione.
Una bella soddisfazione per la cittadina montana. Ma soprattutto per il Comitato Locale dei Sibillini del gruppo Croce Rossa, fondato a Comunanza nel 2008, 18 comuni di competenza e 150 volontari per sei ambiti di impiego: Primo Soccorso, Educazione Sanitaria, Diritto Internazionale Umanitario, Protezione Civile, Attività verso i giovani e socio-assistenziali.
Dieci anni di lavoro gratuito quanto professionale, al servizio di un territorio geograficamente difficile, nel quale rispondere in venti minuti alla chiamata del 118 non è così scontato.
«Nei centri urbani – spiega Valeria Corbelli – l’ambulanza deve essere sul luogo dell’emergenza entro sette minuti dalla chiamata al 118. Nelle zone extraurbane i minuti previsti sono venti». Tanti di più, ma di certo non sufficienti per raggiungere Comunanza, Montemonaco, Montefortino, frazioni e comuni limitrofi, dall’ospedale di Ascoli o di Fermo. Invece le confortanti sirene di chi ha chiesto il soccorso arrivano in tempo anche nelle zone più impervie.
«Nella nostra sala operativa di Via Giordano Bruno – continua la presidente – garantiamo tutti i giorni, festivi compresi, un servizio di Primo Soccorso h 12, dalle 8 alle 20, che dovrebbe diventare h24 nella nuova sede. L’intervento è gestito dal 118. Alla chiamata parte un’ambulanza con autista e barelliere, entrambi abilitati all’uso del defibrillatore. In base alla gravità ed alla tipologia dell’emergenza, il 118 stesso stabilisce se far intervenire anche la Potes di Amandola, con il medico a bordo». Soltanto lo scorso anno il Comitato dei Sibillini ha risposto a 55 emergenze in codice rosso, 173 codice giallo e 98 codice verde. La media di un intervento al giorno.
I volontari di questo attivo gruppo, dotato di 4 ambulanze, 5 automediche, un pulmino per disabili e un camion frigorifero, sono operativi anche su altri fronti. Sempre coordinati dall’Asur, svolgono infatti servizi che in gergo si definiscono “programmati” come il trasporto sanitario per dialisi, ricoveri, trasferimenti e dimissioni.  Organizzano pesche di beneficenza e animano le feste di compleanno con i “truccabimbi”.
E ‘ innegabile l’impegno della Croce Rossa durante le fasi critiche del post terremoto?
«Il nostro Comitato – dice ancora la Corbelli – è stato presente 24 ore su 24 nei campi di accoglienza di Comunanza, Force, Montemonaco, Montefortino e Amandola. Un’esperienza forte, ma utile per rafforzare il legame con la parte politica e per conoscere meglio le esigenze delle singole realtà territoriali. Da qui, tanti nuovi progetti che in futuro ci vedranno impegnati nei comuni di competenza. Da evidenziare in quell’occasione la grande partecipazione di operatori di Croce Rossa provenienti da tutta Italia. Una bella manifestazione di solidarietà e spirito di gruppo».
Come si diventa volontario di Croce Rossa?
«Si inizia con il corso base. Il prossimo si terrà a febbraio. Successivamente, ciascuno può scegliere l’ambito nel quale preferisce operare e formarsi di conseguenza. Oltre al corso per barelliere o trasporto sanitario, c’è anche quello per operatore di telecomunicazioni e per la gestione di sala operativa. Oppure il corso per truccatori». Truccatori? «Per le simulazioni. Nel settembre scorso abbiamo organizzato un campo formativo regionale, per 200 volontari, con tanto di simulazione sul terremoto: gli “attori” hanno impersonato vittime e feriti come in un vero e proprio set».
Nulla dunque viene lasciato al caso. Un impegno concreto e quotidiano, portato avanti con dedizione e competenza da uomini e donne che mettono il loro tempo a disposizione della comunità. Unica ricompensa: la soddisfazione nel dare aiuto laddove c’è bisogno.

 

 


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