di Franco De Marco
Decolla da Ascoli la Fondazione Rete Lirica delle Marche. Dopo che il Consiglio comunale di lunedì prossimo approverà l’adesione del Comune di Ascoli, il giorno dopo, davanti al notaio ascolano Donatella Calvelli, sarà sottoscritto l’atto costitutivo. E alle 12, nella Sala De Carolis e Ferri, sempre martedì prossimo, è prevista la conferenza stampa di presentazione del nuovo governo della lirica marchigiana.
Fanno parte della Fondazione Rete Lirica delle Marche, con sede ad Ancona, otto enti: i Comuni di Ascoli, Fano, Fermo e Macerata, la Fondazione Teatro Della Fortuna di Fano, l’Associazione Sferisterio di Macerata, la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e la Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro. Ci sono contatti in corso per far partecipare anche il Comune di Jesi con la sua Fondazione Pergolesi Spontini che si trova in una situazione finanziaria delicata e che ha drasticamente tagliato il numero delle sue produzioni e rescisso il contratto con l’ex l’amministratore unico William Graziosi. Più difficile l’adesione del Comune di Ancona . La Giunta regionale desidererebbe che tutti gli enti lirici marchigiani, compresa Ancona che non ha mai voluto accettare alleanze in materia, facessero parte del nuovo organismo per razionalizzare spese e dare omogeneità artistica. In fondo le Marche, su questa strada, arrivano con molti anni di ritardo rispetto ai circuiti regionali, ad esempio, di Emilia Romagna, Toscana o Lombardia. Ma tant’è. Marche sempre al plurale con campanilismi che non muiono mai.
Perché si passa dalla Rete attuale alla Fondazione? Per «perseguire, favorire e proporre, nell’ambito del territorio regionale, nazionale ed internazionale, – si legge nell’atto costitutivo – la produzione, circuitazione, promozione e diffusione dell’offerta lirico-sinfonica delle Marche e la formazione del pubblico più giovane» e per offrire «grazie alle sinergie già attivate in seno al circuito regionale serie garanzie per una gestione più economica ed efficiente delle produzioni liriche dei teatri aderenti».
Quali figure faranno parte del nuovo governo della lirica marchigiana? Il Comune di Ascoli, che ha diritto ad un membro del Consiglio direttivo, composto da 5 persone, ha pubblicato sul proprio sito e sulla propria pagina di Fb, un avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse. Chi intende candidarsi deve presentare la domanda, con curriculum, entro le ore 12,30 di lunedì prossimo . Pochissimi giorni a disposizione. I requisiti? «Persone con comprovata e speciale competenza e qualificazione professionale tecnica e/o amministrativa in relazione all’attività della Fondazione» e , naturalmente, in possesso di requisiti di eleggibilità, compatibilità e conferibilità previsti dalle norme vigenti. Da premettere che la carica non prevede compensi ma solo eventuali rimborsi spese. La valutazione del curriculum vitae sarà effettuata esclusivamente dal sindaco «eventualmente anche attraverso un colloquio che verterà a verificare la motivazione e le competenze specifiche nell’ambito delle funzioni che la Fondazione è preposta a svolgere». Non si procederà alla formazione di graduatorie di merito o per titoli né all’attribuzione di punteggi. Ogni decisione dunque al sindaco. L’Arengo ha già un’idea di chi possa essere questo membro del Consiglio di amministrazione? Molto probabile. Non trapela alcun nome anche se, a ben vedere, se la persona deve avere una competenza in materia lirico-musicale le figure non sono molte. L’importante che questa figura sia competente e anche eticamente all’altezza dovendo, presumibilmente, “combattere” con chi ha alle spalle anni di operatività nel campo musicale e del management artistico. Non devono esistere conflitti di interesse. Un esempio da quello che si evince dal regolamento: i rappresentanti del Coro Teatro Ventidio Basso, impegnati ormai stabilmente nelle produzioni liriche di tutte le Marche, non potrebbero far parte del Consiglio direttivo. Per Ascoli, con la Fondazione Rete Lirica delle Marche, avrà inizio una nuova fase di gestione della lirica già stabilizzata con l’adesione alla Rete. I tempi dell’improvvisazione, dell’autarchia, dell’isolazionismo, sono per fortuna passati. Ma servono sempre occhi ben vigili. Nella nascita della Fondazione Rete Lirica delle Marche il ruolo del sindaco di Ascoli Guido Castelli è stato preminente. Si è subito dichiarato tra i più convinti assertori dell’operazione.
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