La splendida Sala degli Specchi, nel monumentale palazzo che ospita la Confindustria in corso Mazzini (gentilmente messa a disposizione), è stata teatro oggi del Premio “Fair Play Jachino Pallotta” 2018. Premio in memoria dell’indimenticabile vice presidente dell’Ascoli Calcio in occasione del ventennale della sua scomparsa. Il Premio, istituito dal Panathlon Club Ascoli e dalla famiglia Pallotta, con la collaborazione del Lions Club, è stato assegnato ad Armando De Vincentis, gloria dello sport ascolano. Ha condotto il giornalista Bruno Ferretti.
De Vincentis, nella sua luminosa carriera di discobolo, ha disputato due Olimpiadi (Monaco 1972 e Montreal 1076), ha conquistato 5 volte il titolo italiano (memorabili i suoi due duelli in pedana con il rivale Silvano Simeon) e ha indossato per 49 volte la maglia della Nazionale azzurra (le ultime dieci da capitano). Il suo primato personale di mt. 64,48 fu stabilito allo stadio Olimpico di Roma nel 1976. Al suo attivo, fra i numerosi successi internazionali, anche la “Coppa 8 Nazioni” a Tokyo e il “Trofeo De Coubertin” a Rio de Janeiro in Brasile.
Ma De Vincentis è stato premiato non solo e non tanto per i suoi successi agonistici, bensì come istruttore ed educatore di intere generazioni di giovani atleti ai quali ha insegnato i lanci ma anche regole di vita. Insomma li ha aiutati a crescere come uomini interpretando alla lettera il detto “sport palestra di vita”. Alcuni di questi ex allievi come Nicola Silvaggi e Luigi De Santis (atetica, settore lanci), Nazzareno Salvatori (calcio e rugby), Mimmo Chiovini (pallavolo), protagonisti di grandi carriere sportive nelle rispettive discipline, hanno partecipato alla cerimonia alla quale sono intervenuti numerosi ospiti e autorità.
I lavori sono stati aperti da Francesco Silvi, presidente del Panathlon Club di Ascoli, mentre la vice sindaco Donatella Ferretti ha portato il saluto dell’amministrazione comunale che ha patrocinato la manifestazione (presente anche l’assessore Gianni Silvestri). Sul maxi schermo sono stato proiettate alcune immagini di Pallotta montate dal tecnico Roberto Crippa, molte delle quali accanto a Costantino Rozzi (sono stati 26 anni insieme, dal 1968 al 1994 quando morì Rozzi. Il Panathlon ha offerto una targa ricordo alla dottoressa Laura Pallotta, figlia del compianto Jachino, la quale ha concluso ringraziando tutti per la sentita partecipazione.
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