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Rete di 58 musei, il tesoro del Piceno
Cultura motore dello sviluppo locale

ASCOLI - Il Bim Tronto mette insieme 26 Comuni per migliorare l'offerta e promuovere il turismo. Subito un portale web con tutte le informazioni. Numerose strutture chiuse a causa del terremoto. Contisciani: «Il Sistema più grande delle Marche per attingere meglio ai finanziamenti europei e non». Gestione coordinata dei servizi. Venti operatori già al lavoro
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di Franco De Marco

E’ la più grande rete museale delle Marche e raccoglie ben 58 musei, tra pubblici e privati, del Piceno: grandi, a cominciare dalla Pinacoteca di Ascoli, e piccoli, anche piccolissimi, alcuni vere chicche, sparsi in tutto il territorio. Questa mattina il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani e l’assessore dello stesso organismo Monica Cameli, alla presenza dell’assessore comunale alla cultura di Ascoli Giorgia Latini e di altri rappresentanti degli enti locali coinvolti, ha presentato ufficialmente il Sistema Museale Piceno.

Fino ad oggi hanno aderito, sottoscrivendo il protocollo d’intesa, 22 Comuni: Acquaviva Picena, Arquata del Tronto, Ascoli, Carassai, Castel di Lama, Castignano, Colli del Tronto, Comunanza, Cossignano, Force, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montedinove, Montegallo, Montemonaco, Monteprandone, Palmiano, Rotella, Roccafluvione, San Benedetto, Spinetoli e Venarotta. A questi si aggiungono di fatto anche Acquasanta, Montalto, Ripatransone e Grottammare che ospitano pure strutture museali. E’ un patrimonio culturale immenso purtroppo però ancora poco fruito. Il merito di aver costruito questa Rete è del Bim che ci lavora da due anni. «Dopo la Fondazione Rete Lirica delle Marche – attacca con una battuta Contisciani – ecco la Rete dei musei che va ad aggiungersi a quelle del travertino, già costituita, e a quella del legno che nascerà entro marzo. Oggi mettere in rete è decisivo per poter accedere ai vari bandi europei e non per il finanziamento, per promuovere meglio queste ricchezze e per garantire una migliore gestione. Noi nelle Reti ci crediamo e ci impegniamo a fondo sempre con l’obiettivo di favorire il turismo e lo sviluppo economico. Ci siamo accreditati con il servizio civile e possiamo già contare su 20 operatori che stanno lavorando molto proficuamente».

Personale indispensabile per tenere aperti i siti e farli vivere con iniziative didattiche ed espositive. Gli obiettivi immediati? Portale web del Sistema Museale Piceno, mappatura di tutte le strutture, formazione di personale specializzato, pubblicità, laboratori didattici per gli studenti e in generale promozione del patrimonio culturale e artistico, economie di scala eccetera.

Purtroppo alcuni di questi musei oggi sono chiusi a causa del terremoto come ad esempio il Museo diocesano di Ascoli o la Rocca di Arquata del Tronto. Già per Pasqua si conta di poter tenere aperti con personale specializzato gran parte di queste strutture. Alcune già vanno a vele spiegate e fanno da apripista. Monteprandone costituisce un esempio eclatante: 1.600 visitatori nel periodo natalizio. Quando si conoscono questi tesori scatta l’innamoramento. «Vogliamo far conoscere tale patrimonio anche ai giovani, con appositi laboratori, e a tutta Italia. – afferma Contisciani – Per il Bim Tronto realizzare un Sistema Museale Piceno significa voler accrescere e promuovere la missione educativa di ogni singolo museo e di ogni singola struttura espositiva attraverso una gestione culturale condivisa e coordinata a livello territoriale. Il lungo percorso di programmazione, iniziato nel 2016, è stato purtroppo rallentato dalle terribili conseguenze del terremoto. E’ necessario razionalizzare l’offerta e potenziare la produzione culturale. Il patrimonio artistico e culturale di questo territorio non rappresenta soltanto un essenziale volano per il turismo ma anche uno strumento identitario oggi più che mai importante per la comunità del Piceno e il motore per lo sviluppo locale a base culturale». Il Sistema è in attesa di conoscere l’esito della partecipazione ad importanti progetti presentati ad esempio alla Fondazione Carisap e alla Regione (sito Internet), E’ già dentro quello delle Aree interne. Parteciperà anche, con iniziative collaterali, alla grande mostra dedicata a Cola dell’Amatrice che si svolgerà a marzo ad Ascoli in Pinacoteca e nella Sala Cola («Ci sarà un apposito depliant illustrativo», ha ricordato Latini). Saranno aperti i musei dove si trovano le opere di pittori del tempo di Cola o dello stesso Cola. Insomma un’altra bella iniziativa per la valorizzazione di quel patrimonio culturale piceno spesso definito minore ma che minore non è e che tutti ci invidiano.

Tra i piccoli musei, come accennato, ce ne sono alcuni singolari: Museo del baco da seta a Colli, Museo del rame a Force, Museo dei fischietti e delle pipe e della terracotta popolare a Massignano, Museo della cripta delle mummie a  Monsampolo, Museo della Sibilla a Montemonaco e tanti altri. Tutti da tutelare, valorizzare e vedere.

 


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