di Luca Capponi
Novecento non voleva scendere dalla nave su cui aveva vissuto tutta la vita. Troppo grande il mondo, troppa la paura di affrontarlo, di non sapere come fare. Troppa la paura di farsi male nel mentre, scavata nel volto di Tim Roth, tracciata lungo le linee del film di Tornatore, chiuse in un intero umano cosmo. Lo stesso in cui si muove, in maniera quasi speculare, un gruppo di ragazzi la cui missione è quella di tenere vivo, saldo, e a grandi passi rafforzare, il simbolico filo rosso che sfuggì di mano al protagonista de “Leggenda del pianista sull’oceano”, pellicola che proprio da “Novecento” di Baricco traeva ispirazione. Lì era la musica a fungere da traino, qui è l’arte scenica. Declinata in una forma nuova grazie a “MeTe – Abili equilibri d’arte”, ambizioso progetto nato nel 2013 grazie ad un’intuizione del Laboratorio Minimo Teatro ed oggi promosso dall’associazione “La Casa di Asterione”, che punta all’integrazione tra ragazzi diversamente abili e normodotati utilizzando come grimaldelli mezzi quali la musica, la danza, il teatro. E proprio la compagnia scenica che si è formata sull’onda di tale lodevole esperienza porterà in scena “Tu sei infinito”, rilettura di “Novecento” diretta da Elisa Maestri che andrà in scena al PalaFolli domenica 4 febbraio alle 17,30. Per la compagnia di MeTe si tratta del secondo spettacolo dopo il successo di “Fili immaginari”, che ripercorreva in maniera commovente (e convincente) il Pinocchio di Collodi.
Anche lì c’era il mare, proprio come in “Tu sei infinito”. Ma da quanto visto sul palco Alessandro Lelli, Alessia Simonetti, Assunta Prota, Claudia Liseno, Fabio Allevi, Giancarlo Ciotti, Gioia Rozzi, Giulia Angelini, Giulia D’Angelo, Martina D’Angelo, Michael Aniballi e Sofia Capone sanno nuotare fin troppo bene. E c’è da giurare che insegneranno a “nuotare” anche al pubblico.
Gli assistenti di scena sono Maria Romana Mancini e Maurizio Pintori, mentre scenografie e installazioni video sono curate dal liceo artistico “Osvaldo Licini”.
“Tu sei infinito” rappresenta il passo inaugurale di “Remi – Rete Educativa MeTe per l’inclusione”, progetto finanziato dalla Fondazione Carisap.
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