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Rimborsi ai consiglieri comunali
E’ scontro in seno a Forza Italia

SAN BENEDETTO - Il capogruppo Pignotti aveva diffuso una nota in cui annunciava il successo della sua iniziativa di taglio dei costi, recepita dal sindaco Piunti. Pronta la risposta di Muzi (stesso partito) e Chiodi, che lo accusano: «Coi rimborsi da lui ottenuti si può arrivare nove volte fino a Mosca»
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E’ scontro sui costi della politica e sui rimborsi per i consiglieri comunali. E riparte, dopo un periodo di apparente pace, lo scontro anche all’interno di Forza Italia. Sì perché da una parte c’è Valerio Pignotti, capogruppo del partito di Berlusconi, dall’altra Stefano Muzi (che fa parte dello stesso movimento e fedelissimo del sindaco Piunti) e Carmine Chiodi, capogruppo di “San Benedetto Protagonista”, i quali avanzano pensanti accuse relative proprio alle spese, ritenute dubbie, effettuate da parte di Pignotti. Ma andiamo con ordine.

Valerio Pignotti

Nella giornata di lunedì 29 gennaio Pignotti aveva diffuso la seguente nota: «Il sindaco Piunti ha recepito il mio indirizzo di tagliare i costi della politica. La proposta, sfociata in una mozione che chiedeva il taglio degli emolumenti dei consiglieri, è stata rivista e analizzata dalla giunta che ha poi optato per il taglio dei fondi ai gruppi consiliari. Il budget a bilancio destinato ai gruppi consiliari passa dagli attuali 11.232 euro ai 4.600 euro, generando così un’economia di 6.632 euro che saranno destinati per le priorità della città. Considero questo un primo ma significativo passo, morale ed etico, nel segno della sobrietà. Tanti sono stati i concittadini sambenedettesi che mi hanno chiesto di intraprendere questa iniziativa simbolica ma concreta, do atto al sindaco Piunti di aver fatto sintesi in tal senso senza turbare le sensibilità dei più».
Martedì 30 è arrivata la risposta decisa di Muzi e Chiodi. «Ci riteniamo esterrefatti dalle fantasiose, quanto mistificatorie, dichiarazioni del consigliere, capogruppo ormai solo di se stesso, Pignotti. Il sindaco, infatti, in linea con la sobrietà che lo ha sempre contraddistinto fin dal primo giorno dall’insediamento, ha ritenuto doveroso sforbiciare il capitolo in bilancio relativo ai rimborsi ai gruppi consiliari proprio per limitare il disinvolto agire del Pignotti. In base all’articolo 10, II comma del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, è istituito nel bilancio dell’ente un apposito capitolo per le spese di funzionamento dei gruppi. Assieme alla stessa deliberazione di approvazione del bilancio, viene determinato il piano di riparto del fondo, il quale è ripartito per un 40% in quota uguale tra tutti i gruppi, e per il restante 60% in proporzione alla consistenza numerica del gruppo stesso».

Stefano Muzi

«Da quando il nuovo consiglio comunale si è insediato, luglio 2016, l’unico capogruppo che ha richiesto e prodotto documentazione per avere il rimborso delle “spese sostenute per l’attività politica del gruppo consiliare” è proprio il buon Valerio Pignotti, in quota Forza Italia. -continuano-  Nella seconda metà dell’anno 2016 ha ricevuto in contanti dall’ufficio dell’economato una somma pari a 1.165,56 euro, mentre nell’anno solare 2017, l’ultima data in cui il Pignotti ha riscosso il rimborso è il 19 dicembre, gli sono stati rimborsati altri 1.620,91 euro, per un totale di 2.786,47 euro. Il rimborso avviene a seguito della consegna di ricevute di spesa, sostenute soltanto ai fini dell’attività politica del gruppo. Nel caso specifico si riscontrano scontrini di materiale di cartolibreria pari a 45 euro, per l’acquisto di 50 penne, 12 pacco scotch e 10 block notes, mentre la quasi totalità del rimborso verte sulle ricevute del gasolio. Dal luglio 2016 al dicembre 2017, in appena diciotto mesi di consigliatura, Pignotti ha prodotto scontrini di consumo carburante per un totale di circa 2265,43 litri di gasolio, consumato per “assolvere all’attività politica”. Considerando che una normale city car, tenendoci bassi con le stime, percorre circa 12 km con un litro di gasolio, emergerebbe che il Pignotti abbia percorso circa 27.000 chilometri per attività riconducibili alle funzioni politico-amministrative, più di nove volte la distanza stradale che intercorre tra la città di San Benedetto e Mosca, oppure il viaggio stradale da San Benedetto a Milano, percorso per più di cinquantatré volte; tutto assolutamente lecito, ma altrettanto inopportuno». «Ci sentiamo di consigliare caldamente al Pignotti di utilizzare per “l’attività politica del gruppo consiliare di Forza Italia”, meno l’automobile e maggiormente mezzi più economici e di minore impatto ambientale, come l’autobus o la bicicletta, o di muoversi a piedi. -concludono Muzi e Chiodi- L’attività fisica ha un’importanza elevata per mantenersi in forma e controllare il proprio peso corporeo, oltre che, in questo caso, a limitare la spesa delle preziose risorse finanziarie della comunità sambenedettese».

 

 


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