Messa in liquidazione e licenziamento delle 56 lavoratrici. E’ la triste fine dell’azienda di confezioni (camicie) Orchidea di Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo) ma con stabilimento a Caselle di Maltignano. Tra debiti e assenza di capitali freschi, agli amministratori giudiziari nominati dal tribunale (i commercialisti Carlo Cantalamessa e Massimo Di Fabio) non è rimasto nient’altro che chiedere la “morte” della società. Grazie al coinvolgimento dei sindacati e e all’azione del tribunale (pm Umberto Monti e Gip Annalisa Giusti) improntata alla tutela dei lavoratori è stato possibile salvaguardare almeno le ultime mensilità delle donne impiegate e il trattamento di fine rapporto. Come “paracadute sociale”, inoltre, le ex dipendenti potranno accedere alla mobilità, anche se certamente avrebbero preferito continuare a lavorare. I custodi giudiziari hanno anche tentato in questi mesi di trovare un nuovo committente per l’azienda che produceva camice come “faconista” per conto di una ditta di Sant’Egidio. I tentativi sono stati vani e anche la zavorra del debito verso l’erario non ha permesso altre vie di salvezza.
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