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Nuovo ospedale, Ceriscioli:
«I soldi ci sono, ora decidiamo
Entro febbraio sarà scelta l’area»

CASTEL DI LAMA - Il presidente della Regione alla convention del Pd sulla sanità. La Regione attende le indicazioni dei sindaci. Guido Castelli accusato di immobilismo e strumentalizzazione elettorale
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di Franco De Marco

«Entro febbraio contiamo di definire la pratica della localizzazione dell’ospedale unico del Piceno». Lo ha detto a “Cronache Picene” il presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli al termine delll’affollatissimo, e anche partecipato, incontro, nella sala consiliare del Comune di Castel di Lama, organizzato dalla Federazione del Pd di Ascoli, sul tema “Il nuovo ospedale unico. La rete sanitariadel territorio piceno”. «Aspettiamo le indicazioni dei sindaci, ai quali abbiamo dato tempo fino al 5 febbraio, – continua Ceriscioli al termine di un intervento molto articolato, “alto”, di moderna politica sanitaria – per conoscere quali sono, secondo loro, le aree più idonee dove costruire la nuova struttura. Poi metteremo a confronto queste aree con l’algoritmo e presenteremo ai sindaci l’indicazione che emergerà. A quel punto, se i sindaci saranno d’accordo, andremo avanti con la progettazione. Altrimenti toccherà ai sindaci scegliere»

Ceriscioli

Ceriscioli dimostra idee molto chiare. Affronta le varie sfaccettature del progetto e convince il pubblico fatto sì da numerosi amministratori ed esponenti provinciali del Pd ma anche da molti operatori sanitari, medici e primari.

Per quanto riguarda la localizzazione del nuovo osedale per acuti emerge, paradossalmente, dai tanti interventi, di politici e non un comun denominatore: nessuno si dice interessato al luogo dove costruire. Nessuno avanza ipotesi, indica località e tanto meno fa campanilismo. Segno di maturità. Il segretario della Federazione Pd di Ascoli, Matteo Terrani, dice: «Questa opera non deve più essere ostaggio di campanilismi anacronistici o di strumentalizzazioni elettorali. Se ne parla da 20 anni. E’ giunta l’ora di realizzarla. Non vogliamo aspettare altri 20 anni. La localizzazione? A mio giudizio deve essere baricentrica».

Di Cintio e Agostinelli

Il nuovo ospedale ridisegnerà il territorio non solo dal punto di vista sanitario ma anche urbanistico e viario. Ci sono le risorse finanziarie per realizzarlo? Anche su questo punto Ceriscioli fa un’affermazione importante. «Sì ci sono. La Regione – afferma – ha la possibilità di effettuare 300 milioni di investimenti. Investiremo sia sulla nuova struttura ma anche su quelle esistenti, in tecnologie e personale, che comunque devono garantire nel frattempo un servizio di qualità». Ceriscioli spiega nel dettaglio il sistema sanitario che deve nascere per rispondere meglio ai bisogni dei cittadini. «Non è fatto – mette in rilievo – solo dalla nuova struttura ma anche dai servizi che restano sul territorio».

La convention del Pd, dopo quello di Terrani, ha visto le analisi di Manuela Marcucci,responsabile Sanità del Pd piceno, e dall’on. Luciano Agostini il quale ha fatto la cronistoria dell’ospedale unico, ideato 15 anni fa («C’erano Maresca e Marabini»). Ha dato atto a Ceriscioli di aver invertito la rotta dopo anni di abbassamento della qualità dei servizi e degli investimenti nel Piceno. Tante e tante le frecciate contro il sindaco di Ascoli Guido Castelli accusato di immobilismo e strumentalizzazione.  Tutti a chiedere l’immediata convocazione della Conferenza dei sindaci dell’Area vasta n. 5 sulla quale il sindaco di Ascoli fa melina. «Chi ha detto – afferma Agostini – che l’eccellenza deve stare per forza in un’Azienda Ospedaliera? Se Castelli continua a dire che prima bisogna istituire l’Azienda Ospedaliera, poi costruire l’ospedale unico, è perché non la vuole». Agostini sottolinea anche l’importanza di convolgere gli operatori sanitari nel progetto. Nel corso dei lavori sono intervenuti Mario Neroni, Giuseppe Traini, Gino Cipollini, Fiorella De Angelis, Augusto Curti, Giorgio De Vecchis, Antonio Del Duca, Mario Maresca, Carlo Marinucci, Michele Ragno, Francesco Ameli e Fabio Polini. In sala anche il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini e il direttore dell’Area vasta n. 5 Giulietta Capocasa.


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