Anche a Castignano
torna la millenaria tradizione

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Un’immagine della battaglia finale dei “Moccoli”

Oggi scatta l’ora del carnevale di Castignano. Un appuntamento fisso, anch’esso, tra i più importanti del territorio Piceno. E che ogni anno raduna migliaia di persone, per un mix di mistero, emozione e divertimento che scandisce una tradizione singolare che il piccolo borgo tramanda orgogliosamente da secoli.
Si entra dunque nella settimana clou, e non poteva mancare, giovedì pomeriggio alle 17, la “Pizza onta” in piazza Umberto I, una sagra dedicata esclusivamente alle gustose frittelle. Il tutto accompagnato da musica, vino e balli. E all’interno, la gara, a base “mangereccia”, e la proclamazione di Re Carnevale, colui che aprirà la sfilata dei Moccoli del martedì grasso.
Altro appuntamento classico è il Veglionissimo, rigorosamente in maschera di sabato 10 febbraio, party che si tiene nella consueta cornice dello splendido Teatro Comunale. Dalle 22 in poi la band Spaghetti a Detroit e il dj set a cura Alley faranno ballare e scatenare tutti con la loro musica (biglietto 10 euro).

Domenica 11 e lunedì 12 febbraio, invece, sono appannaggio dei più piccoli. Prima presso la palestra di Ripaberarda ed il giorno successivo presso il teatro di Castignano sono previsti spettacoli, giochi e sorprese per coloro i quali, in futuro, diverranno di veri depositari della tradizione.
Il gran finale è previsto ovviamente per martedì grasso 13 febbraio, una giornata piena, intensa, da vivere tutta d’un fiato. Alle 15 spazio ai carri allegorici e ai gruppi mascherati lungo Borgo Garibaldi. La partecipazione è aperta a tutti, e iscrivendosi gratuitamente presso l’attivissima Pro Loco (vero motore dell’evento) si può partecipare alla premiazione dei carri e delle maschere più belle, simpatiche, originali. Intorno alle 18 si confluisce verso piazza Umberto I dove, dopo la premiazione delle maschere, alle 19 in punto si ripete il magico spettacolo dei “Moccoli”: stop all’illuminazione pubblica e, in contemporanea, migliaia di lampioncini colorati si accendono: sono i moccoli, una sorta di lanterna artigianale, intagliata all’estremità di canne ancora verdi, ricoperti di carta velina colorata, con un candela fissata in mezzo. Una secolare processione pagana (testimonianze certe e scritte già nella Roma papalina del 1700, manifestazione poi bandita nella Capitale e rimasta intatta solo a Castignano), che al grido di “Fora fora li Moccule” e al ritmo della catubba (piatti, cassa, rullanti), si snoda per tutto il paese, prima il borgo antico, poi la parte nuova, ed infine ancora il centro storico, concludendo la sua marcia in piazza San Pietro. Qui una litania storica recitata dà il via alla battaglia finale tra moccoli che vengono poi bruciati nel gran falò finale, simbolo di purificazione da tutti gli eccessi di questo periodo.
C’è però ancora tempo per gli ultimi balli e brindisi al Teatro Comunale dove alle 22 il veglione chiuderà anche questa edizione del Carnevale Storico Castignanese. Musica a cura di Simon Dj.


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