di Emanuela Voltattorni
Guazzarò d’ordinanza e “Bov Fint” alla stato brado. Poi la simbolica uccisione, con tanto di funerale e banda in fase celebrativa. E poi, ancora, divertimento, partecipazione e qualche…sbornia mal controllata. Ma fin qui tutto nella norma. Altrimenti non sarebbe la stessa cosa. Offida riabbraccia dopo un anno una delle sue tradizioni più note e seguite, “lu Bov Fint”, la farsesca caccia al bue (finto, appunto, anche se tanti anni fa era…vero) che si tiene tra le vie del centro storico.
Oggi venerdì, dunque, la battuta si è consumata come ogni Carnevale che si rispetti, con migliaia di persone ad invadere la città del tombolo, la maggior parte in abito d’ordinanza (il guazzarò, appunto) e molti altri in…borghese. Dopo un pomeriggio di fughe e inseguimenti, il bove è stato simbolicamente “matato” intorno alle 18,30 e successivamente portato in giro a mo’ di trofeo al suono di “Addio Ninetta addio”.
Un’edizione, questa, in cui tutto è filato abbastanza liscio, a parte qualche lieve “cedimento” (nella norma) dovuto al troppo alcol. Partecipazione anche in mattinata per “lu bovit fint” dedicato ai bambini. Ora la palla passa ai “VLurd”, altro pezzo di storia in programma martedì grasso.
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