Un momento del convegno
foto di Andrea Vagnoni
Gli “sdommeli” si sono palesati. E dopo un incontro spartiacque, sono pronti a rilanciare la città delle cento torri nell’ambito della convegnistica nazionale. “Cocce Sdommele – Tra natura e cultura”, il momento di alto approfondimento scientifico, sabato mattina ha rapito l’attenzione la sala della libreria Rinascita (gremita) gettando nuova luce su un fenomeno poco noto ma dalle profonde radici. In tal senso, illuminante l’audio messaggio inviato dal professor Gino Scatasta in apertura di lavori, inaugurati dal saluto di Eleonora Tassoni di Rinascita.
Dopodiché, Coccia Franz ha lanciato pubblicamente (in tutti i sensi) il Manifesto delle Cocce Sdommele, prima delle analisi tecniche di Coccia Rudolf (excursus storico sulle origine preistoriche degli sdommeli), Coccia Marcel (notevole la sua disamina sulla presenza della sdommelitudine nell’arte), Coccia Mauri (il mestiere sdommelo dello zampognaro con tanto di musica live) e la disamina medica della dottoressa Alex, che ha sentenziato come l’essere sdommeli può avere o meno natura infettiva con l’ausilio di Coccia Antoine.
Incursione a sorpresa di Coccia Mario, che ha letto una commovente inedita poesia di sua composizione dedicata agli sdommeli. Infine, il momento clou, con l’assegnazione del Premio Cocce Sdommele 2018 andato, tra l’emozione strisciante, a Vittoria Minola.
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