Sì o no all’ospedale unico di vallata?
Una mail per chiedere il parere ai medici

SAN BENEDETTO - L'associazione "Orgoglio Civico" interviene sull'originale iniziativa con cui, da alcuni giorni, capi Dipartimento e primari propongono ai medici un "referendum" da girare alla direzione generale di Area Vasta 5
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L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto (Foto Cicchini)

Le elezioni valgono bene un referendum. Anzi, una “schedatura”. 
Orgoglio Civico, Associazione sambenedettese, non lo scrive “a chiare lettere”, ma l’idea di chiedere direttamente ai medici – dipendenti negli ospedali di Ascoli e San Benedetto – di esprimersi a favore (bravi) o contro (nemici) la realizzazione dell’ospedale unico viene bocciata quale “partitocrazia sotto mentite spoglie”.
Un passo indietro per capire al meglio il comunicato di Orgoglio Civico. 
Da circa una settimana sui Pc dei (non tutti, sembra, ma solo degli “affidabili”) medici ospedalieri gira un invito, dei capi dipartimento, per dire SI’ (… che è meglio) o NO (mal ve ne incoglierà) alla realizzazione dell’ospedale di vallata.
Inutile rivelare quale è il partito dietro a questo referendum… è al potere in questa che rischia di diventare una “ridotta” dal 5 marzo. 
Quel che preoccupa non è l’email pro o contro l’ospedale unico, bensì il fatto che gli altri partiti non hanno nulla da dire. In pratica, tacendo, avallano la scelta di “far scegliere” ai medici come e dove lavorare nel Piceno. Così – in attesa che lo stesso referendum coinvolga gli infermieri e, perché no, anche amministrativi e Ota – spieghiamo ai medici come, se passa l’ospedale di vallata, diminuiranno i posti di lavoro, si dimezzeranno i primariati, ci sarà da sgomitare per “avere mercato” da privati, e un po’ per tutti il lavoro a “chilometro zero” sarà un ricordo. 
Insomma, forse è il caso di non scrivere email alla direttrice Asur 5, Giulietta Capocasa, ma di rimboccarsi le maniche poiché “I dipendenti (dell’Asur 5, ndr) vogliono lavorare bene, in sicurezza , e i cittadini chiedono servizi efficienti. Quindi, spazio alle capacità e non alle tessere. Tutti sono liberi di parlare, ci mancherebbe, ma la speculazione è altra cosa. Un giudizio politico, insomma, si chiede”, dice la nota di Orgoglio Civico. In pratica: i politici facciano le loro scelte, e gli operatori sanitari lavorino per la salute dei cittadini. 
(epi)

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