Il cartellone delle indicazioni turistiche in viale De Gasperi. In alto a destra si legge “ceno”, cioè quel che resta di “Ascoli Piceno”
di Andrea Ferretti
Non sapendo cosa dire in attesa dei risultati, la notte televisiva delle elezioni è stata quella in cui tutti hanno commentato tutto. In attesa delle prime proiezioni, e poi dei risultati effettivi, sono anche stati sciorinati gli argomenti maggiormente trattati dai candidati durante la campagna elettorale. Ovvero i programmi, le proposte che poi sono in molti a definire promesse. Alzi la mano quel candidato, simpatizzante, fiancheggiatore, testimonial che non si è speso su fronti come famiglia, lavoro, pensioni, tasse, sicurezza, salute, scuola, ambiente, esteri e immigrazione. In tanti, riferendosi anche ad Ascoli e il suo territorio, hanno palato anche di turismo. Tra i cavalli di battaglia dell’ormai ex assessore alla cultura del Comune di Ascoli, Giorgia Latini, quasi presagisse di dover presto raggiungere Roma, figurava la questione dei fondi da sbloccare per rendere la strada Salaria più veloce e sicura. Sul turismo, però, ci accontentiamo anche di piccoli segnali, gesti magari poco eclatanti ma significativi. Da anni, ad esempio, in viale De Gasperi – dove c’è la fermata di quasi tutti i pullman che provengono da fuori città nonchè l’ingresso pedonale del parcheggio di Porta Torricella – fa bruttissima mostra di sè quel che resta di un cartello plastificato dove c’era la piantina del centro storico con indicazioni stradali e turistiche di Ascoli Piceno. Unico aspetto positivo è che qualcuno lo usa per legarci la propria bici con cui fa la spola tra il parcheggio e il luogo di lavoro in centro. Il cartello è stato distrutto dal degrado, che non è un uomo cattivo ma il mix formato da atti vandalici e manutenzione assente. Del resto il cartello – come si evince dalle foto – si trova sul retro della maxi bacheca di ferro, nascosto rispetto alla strada. Come dire: occhio non vede, cuore non duole.
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