di Franco De Marco
Ma lei si aspettava una vittoria così eclatante del Movimento 5 Stelle anche nel Piceno? «Sinceramente sì – risponde il consigliere comunale di Ascoli Giacomo Manni, anche lui felice dopo la notte di veglia – l’ho capito da come andava la campagna elettorale. Dagli incontri con i cittadini in tutti i Comuni. Erano loro che ci chiamavano, ci chiedevano il materiale e che organizzavano gli incontri per parlare dei loro problemi. Un grande interesse e una grande partecipazione. Abbiamo tutti lavorato molto. Ogni volta che qualcuno ci chiamava, per sottoporci un problema, noi eravamo li».
Giacomo Manni e Massimo Tamburri
Cosa significa questa affermazione in rapporto al Comune di Ascoli dove si voterà l’anno prossimo per rinnovare il Consiglio? «Significa che il nostro prossimo obiettivo è la conquista dell’Arengo. Dalla settimana che verrà ci metteremo al lavoro per preparare le elezioni comunali del 2019. Non sarà facile, perché nelle amministrative la situazione è diversa, ma ci proveremo con convinzione. Nel 2014 non riuscimmo a confermare alle comunali l’ottimo risultato delle europee».
Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle uscirà tra i due consiglieri comunali in carica, ovvero lei e Massimo Tamburri? «Non so nemmeno se mi ricandiderò a consigliere comunale. Sarà molto difficile. Credetemi che fare il consigliere comunale, almeno come lo facciamo noi, è molto faticoso».
Tra i 5 Stelle Giacomo Manni è l’unico che parla. I tre eletti al Parlamento, Rachele Silvestri e Roberto Cataldi alla Camera e Giorgio Fede al Senato, attendono il via libera da Roma prima di esternare i loro commenti. Hanno una scaletta da rispettare.
Giacomo Manni
Nella vittoria dell’avvocato Roberto Cataldi, che è stata molto lottata con il candidato del centrodestra Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia), ha inciso probabilmente anche il fatto che si trattava di un candidato ben radicato nel territorio, apprezzato per la sua attività di legale, di famiglia molto conosciuta e stimata (suo padre, Mario, è stato sindaco di Ascoli). La prima a congratularsi con lui la figlia che si trova per motivi di studio a Oxford. Così come le radici ben profonde nel territorio hanno contribuito alla vittoria nell’uninominale per il Senato, di Giorgio Fede, sambenedettese, nei confronti di un avversario molto forte come l’ex consigliere regionale Graziella Ciriaci (Forza Italia) che alla vigilia era favorita. Per Giorgio Fede una doppia soddisfazione. Era lui, che nelle comunali di San Benedetto dell’anno scorso, era stato indicato dai 5 Stelle locali come candidato sindaco. Poi però la lista non venne approvata da Roma e non potette partecipare alla corsa. Ora si è preso la rivincita. E che rivincita.
Rachele Silvestri è stata invece eletta nel proporzionale per la Camera. Per questa ragazza ascolana di appena 31 anni, famiglia di operai, commessa con diploma di perito informatico, si tratta di un successo per la verità previsto alla vigilia ma con proporzioni inaspettate. Anche per lei è stata una campagna elettorale molto intensa. Tre grillini che fanno squadra e che sono pronti a difendere gli interessi del Piceno a Roma.
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