«La sconfitta è netta e inequivocabile, ridurla solamente a un problema di linea politica nazionale o di leadership senza considerare quanto sta avvenendo nel resto d’Europa sarebbe una lettura semplicistica di corto respiro». E’ l’analisi del segretario provinciale del Pd, Matteo Terrani, in sella da pochi mesi e che ora dovrà ricostruire il consenso del partito che alla Camera ha ottenuto il 18,4%, poco meno del dato nazionale (18,7%). Terrani non fa sconti. «È una sconfitta storica e culturale -continua il segretario- che segna la fine di categorie e schemi che ci portiamo dietro dal Novecento.
Al centro il segretario Matteo Terrani
Il M5S ha interpretato meglio di altri la voglia di cambiamento che il Pd a sua volta aveva saputo intercettare 4 anni fa. Lo ha fatto soprattutto in quella parte di Italia dove c’è maggior malessere economico e disagio.
A loro spetta governare, magari con la Lega che è l’altra vincitrice di queste elezioni». Il segretario guarda anche a casa propria: « Spero vivamente -ammonisce- che nel Pd a nessuno venga la geniale idea di appoggiare un qualsivoglia governo: si deve andare all’opposizione e aprire una discussione profonda su come ripartire da capo facendo un bagno di umiltà e un congresso vero, dove discutere di temi e non di posti e uomini. Sono convinto che lasciamo un Paese migliore di come lo abbiamo trovato ma se questo è l’esito bisogna prenderne atto e riflettere a fondo. Adesso tocca ad altri, magari capiranno che governare non è così semplice come hanno fatto intendere. Ai nostri Antimo, Margherita ed Emanuela un grande grazie per essersi messi a disposizione, con questo trend nessuno ce l’avrebbe fatta. Ai nuovi parlamentari piceni di M5S e Lega Silvestri, Cataldi, Fede e Latini va l’augurio di buon lavoro con l’auspicio che sappiano rappresentare gli interessi dei cittadini e del nostro territorio. Dalle sconfitte si traggono insegnamenti e si riparte».
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