La casa di Contrada San Michele dove la donna è stata ridotta in fin di vita dal fratello: è un viavai di carabinieri
Un agricoltore di 55 anni è stato arrestato a Cupra Marittima con l’accusa di tentato omicidio per aver tentato di uccidere la sorella di 58 anni. Ha massacrato la donna (F.A. le sue iniziali) al termine di un furibondo litigio avvenuto nel primo pomeriggio nella sua casa di campagna – lui fa l’agricoltore – situata al civico 36 di contrada San Michele, non molto distante dall’autostrada A14. La casa è isolata e la più vicina si trova ad almeno 150 metri. Sembra che la discussione sia degenerata al punto tale che l’uomo si sia accanito con particolare ferocia sulla donna colpendola ripetutamente con una spranga di ferro fino a ridurla in fin di vita. L’aggressione è avvenuta in un seminterrato che si trova sul retro della casa. L’uomo vive lì con la moglie, due figli e i genitori, mentre la sorella abita a Ripatransone dove è sposata, anche lei con due figli. L’allarme, e quindi i soccorsi, sono scattati immediati. A telefonare al 112 dei Carabinieri è stato lo stesso agricoltore. In pochi minuti nella zona si è scatenato un incredibile viavai di sirene: quelle delle ambulanze del 118, dei Vigili urbani di Cupra Marittima e dei Carabinieri della locale Stazione ai quali si sono in breve aggiunti i colleghi della Compagnia di San Benedetto del Tronto e quelli del comando provinciale di Ascoli. I sanitari hanno prestato le prime cure alla donna, priva di sensi e completamente coperta di sangue, poi hanno chiesto l’intervento dell’eliambulanza. “Marche Soccorso” ha inviato sul posto “Icaro 1” che si è levato in volo da Ancona raggiungendo Cupra in meno di venti minuti e atterrando in un campo a pochi metri dall’abitazione. Quindi il rientro ad Ancona: destinazione l’ospedale regionale di Torrette dove la donna si trova ora ricoverata nel reparto di Rianimazione dopo essere stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico a causa delle profonde lesioni riportate. Nel frattempo sono stati i Carabinieri ad arrestare l’uomo, che è stato subito condotto nella caserma di San Benedetto e quindi, dopo le formalità di rito, trasferito al carcere di Fermo, poichè a Cupra è competente per territorio il Tribunale di Fermo. I Carabinieri, con la propria squadra scientifica, si sono trincerati dentro l’abitazione per effettuare i rilievi e, soprattutto, per cercare di ricostruire la scena dove si è consumato il tentato omicidio. I motivi del contendere pare siano di natura economica, legati all’eredità. Proprio per chiarire questo aspetto, i due fratelli si sono incontrati nella casa del 55enne, lì dove poi la lite è degenerata. Sul posto anche il maggiore Nicola Gismondi, responsabile del Nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri.
(epi)
Nella foto sopra e in quella sotto il retro dell’abitazione in aperta campagna dove è avvenuta l’aggressione
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