Residenze protette, con “Azioniamoci”
nuovi a modelli aperti ai territori

ASCOLI - Il progetto "Azioniamoci" è stato presentato alla Bottega del Terzo Settore dal Centro di clinica psicoanalitica "Jonas" di San Benedetto insieme alla Fondazione Carisap. Tra gli obiettivi anche le case di residenza per anziani
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di Stefania Mistichelli

Ripensare a nuovi modelli di residenze protette e case di residenza per anziani perché diventino sempre più aperte ai territori e si trasformino da semplici luoghi di cura a luoghi di vita. Questo è il principio alla base del progetto “Azionamoci”, realizzato dal centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi “Jonas” di San Benedetto del Tronto insieme alla Fondazione Carisap. «Iniziato a gennaio di questo anno – spiega la presidente di Jonas Chiara Cavallo – il progetto intende qualificare il tempo libero degli anziani, ospiti delle residenze sanitarie assistenzali di Montefiore dell’Aso, Ripatransone e della casa di residenza di Montalto delle Marche, attraverso la facilitazione della socializzazione degli anziani tra loro e con le nuove generazioni e favorendo l’uscita dall’isolamento. Inoltre, prevediamo interventi per prevenire fenomeni di stress e  burn-out del personale sanitario del distretto attraverso il sostegno psicologico, il supporto alle famiglie degli ospiti e l’informazione e la sensibilizzazione della cittadinanza sulle problematiche dell’invecchiamento e dell’accettazione della malattia di un proprio caro». L’iniziativa è realizzata in collaborazione con una vasta rete di partner. Tra questi la cooperativa Tangram, l’Asur Marche Area Vasta 5, Vivere insieme azienda pubblica di servizi alla persona, i Comuni di Montefiore dell’Aso, Ripatransone e Montalto delle Marche  e gli istituti scolastici comprensivi degli stessi Comuni.

Un progetto innovativo che prende le mosse dalla convinzione che i luoghi deputati alla presa in carico della popolazione anziana debbano entrare a far parte delle comunità di appartentenza e non essere concepiti come isole lontane dal contesto in cui sono collocate. «La popolazione sta invecchiando sempre di più – spiega Lucia Mielli, supervisore del progetto – per questo laddove la sanità o le associazioni o le cooperative da sole non riescono, la sinergia è assolutamente indispensabile». Ecco dunque la cooperativa Tangram che si occuperà di realizzare attività di animazione, laboratori occupazionali ed eventi ludici finalizzati al mantenimento delle competenze, alla fortificazione dell’autostima e all’integrazione e alla socializzazione tra gli anziani. Parallelamente gli psicologi e psicoterapeuti di Jonas realizzeranno gruppi di parola rivolti al sostegno del personale sanitario del distretto sulla gestione dello stress, sulle relazioni tra colleghi, sul rapporto con l’anziano e con le famiglie, oltre a organizzare gruppi di sostegno alle famiglie degli ospiti delle strutture e uno sportello di ascolto psicologico. Verranno, inoltre, promossi tre incontri con la cittadinanza nei comuni coinvolti dal progetto. Saranno coinvolte, infine, le scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio, in un percorso di socializzazione e integrazione tra generazioni oltre che di educazione alla cittadinanza attiva.

 

 


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