(foto di Andrea Vagnoni)
De Angelis, Nanni, Albertini e Casini
Il futuro e la memoria, insieme nello stesso luogo. Che però vede un presente fatto, dopo ben 20 mesi, di macerie che ancora tengono sono tutto ciò che c’era di Pescara del Tronto. Un paese che sta scivolando sempre più verso il nulla, verso un oblio da combattere con ogni mezzo. Anche con proposte di un certo rilievo culturale, come quella lanciata dall’Ordine degli Architetti di Ascoli e dall’Inner Wheel – Distretto 209: un concorso di idee di portata nazionale dal titolo esplicativo, “Dare un futuro alla memoria di Pescara del Tronto”. Riservato a tutti gli iscritti allo stesso Ordine degli Architetti ed all’Ordine gli Ingegneri, l’iniziativa si prefissa di raccogliere contributi e idee in vista di ciò che sarà di quei magnifici luoghi spezzati per sempre.
«Preso atto delle note criticità, sappiamo che nessuna riedificazione del patrimonio edilizio distrutto verrà effettuata dove si trovava prima l’abitato di Pescara, e che di conseguenza nascerà un nuovo insediamento altrove. -spiega il presidente degli architetti piceni Dario Nanni– L’intento del concorso è quello di dare un contributo, di pensare all’avvenire del sito, di progettare idee in grado di fornire un assetto nuovo, e permanente, all’area storica del borgo».
Alla presentazione dell’iniziativa, che erogherà tre borse di studio (premiazione il 17 maggio al Palazzo dei Capitani di Ascoli) destinate ai vincitori, c’era anche Rita Albertini dell’Inner Wheel, che attraverso una raccolta fondi ha trovato la somma delle borse, e Francesco De Angelis dell’associazione “Pescara del Tronto 24-8-16”, che ad oggi conta circa 250 soci. E’ intervenuta anche la vicepresidente della Regione Anna Casini, che sottolinea l’importanza di «Trovare la soluzione più possibile aderente all’idea di chi Pescara l’ha vissuta e frequentata, per tenere vivo lo spirito del luogo».
Quel che resta di Pescara del Tronto
«Ringraziamo gli organizzatori dell’iniziativa e supportiamo decisi il concorso di idee, soluzione che anche noi volevamo perseguire, quindi ben venga essersi incontrati. -dice De Angelis- Non vogliamo assolutamente che il sito dove sorgeva Pescara diventi un “non luogo”, crediamo invece che debba e possa diventare una meta da raggiungere, un posto dove poter andare, dove tornare».
Rita Albertini
Albertini e Anna Casini
Francesco De Angelis
Dario Nanni
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