Ascoli: Piazza del Popolo
di Claudio Romanucci
Pasqua e Pasquetta di turismo nel capoluogo, lungo la costa e nell’entroterra. Ristoranti e agriturismi affollati per il consueto pranzo, tavolini dei caffè del centro (ad Ascoli) altrettanto nelle ore di punta. Nel capoluogo musei civici aperti per accogliere centinaia di visitatori. Come per quelli della Cartiera Papale, l’afflusso è stato coordinato dalle cooperative che hanno gestito anche visite guidate e laboratori aperti al pubblico.
In Piazza Arringo, gruppi di turisti prevalentemente italiani (discreta comunque la presenza di stranieri) sono saliti a bordo del trenino Ascoli Explorer per la visita alla città. In funzione anche la giostra dei bambini: quella di Natale è buona per… tutte le stagioni
Ascoli: Piazza Arringo col trenino dei turisti Ascoli Explorer e la giostra per i bambini
In occasione della mostra “Cola dell’Amatrice, da Pinturicchio a Raffaello” alla Pinacoteca civica, è stato seguito il percorso guidato dal titolo “Cola dell’Amatrice, da allievo a maestro”, viaggio alla scoperta dei capolavori e di coloro che lo hanno ispirato. Porte aperte anche al Forte Malatesta.
Il Lunedì dell’Angelo è stato caratterizzato dal bel tempo.
La “scuccetta” in Piazza Arringo
Anche per questo, sempre ad Ascoli, c’è stato un altro grande afflusso in Piazza Arringo per il 29° “Campionato del mondo di scuccetta”: “scocciare” fra loro due uova sode: vince il possessore dell’uovo che nell’impatto con l’altro dello sfidante di turno resta intatto. Oltre alla corretta impugnatura, la spunta chi è capace di scegliere al tatto le uova dal guscio più resistente, che in genere sono quelle covate da galline ruspanti.
Lo storico organizzatore Nazzareno “Zè” Migliori ha deciso di devolvere la raccolta fondi (iscrizione al gioco) all’Aism e ringrazia la ditta Eurovo che offre oltre 1.000 uova per i concorrenti.
Qualche turista è rimasto deluso quando si è trovato di fronte al Teatro Romano (via Ricci zona Porta Romana) chiuso, allora in molti hanno ripiegato nella migliore delle soluzioni che non stanno scritte in nessuna guida: il fai da te. E in tanti si sono avventurati nel cuore del centro storico, nella zona delle rue da cui si raggiunge via delle Stelle (‘rrete li mierghie) e quindi il Ponte Romano. In tanti si sono diretti nella zona della Piazzarola, la più antica della città e c’è anche chi da lì ha raggiunto in pochi minuti l’Annunziata e, con un piccolo sforzo in più, la Fortezza Pia. La giornata finalmente primaverile ha favorito passeggiate (quelle vere a piedi e non quelle finte con le auto) ed ecco che in tanti hanno inforcato scarpe ginniche avventurandosi verso la prima periferia con un salutare passeggiata: le due mete più gettonate sono state le zone di Caprignano (sopo il cimitero) e di Rosara.
Acquasanta
Per molti la tradizione di Pasquetta è quella di prendere la via del mare. Ma, proprio intorno all’ora di pranzo, c’è chi si è imbattuto in una coda chilometrica causata da un incidente che a ridosso della fine della superstrada (zona Monteprandone-Porto d’Ascoli) ha coinvolto tre auto proprio mentre tutti stavano già gustandosi un menu a base di pesce
Tantissimi anche quelli che hanno deciso per l’entroterra, un modo per stare vicino alle popolazioni colpite dal terremoto e per questo ancora più vicine di altre. Buono l’afflusso registrato nella zona di Acquasanta Terme dove ristoranti e agriturismi hanno dato fondo a tutte le scorte di magazzino per accontentare la gente proveniente non solo da Ascoli, vallata del Tronto e costa, ma anche dalle province confinanti come Teramo, Fermo, Macerata e Rieti. Le frazioni acquasantane più gettonate senza dubbio Pozza, Umito e Cagnano. Non da meno la zona di Arquata del Tronto, dove il bel tempo ha favorito l’afflusso di tanta gente che ha riempito tutte le attività di ristoro funzionanti.
Il Lago di Gerosa
In tanti si sono spinti fin nella zona di Amatrice, ma chi è rimasto nell’Ascolano ha fatto tappa a Pretare e Piedilama, transitando per la (riaperta da pochi giorni) strada che conduce a Forca di Presta, quasi a volersi riappropriare di un territorio rimasto per lungo tempo “orfano”. E pure qui, per portare quella vicinanza che non è mai mancata. Lungo la strada che collega le due frazioni di Arquata un piccolo parco è stato preso d’assalto da intere famiglie. Numerosi i bambini che hanno giocato nello spazio verde: davvero un bel segnale di ripresa e soprattutto di rinascita.
Invasione di ragazzi con tende, barbecue e anche generatori di corrente portatili lungo gli argini del Lago di Gerosa. Tutto esaurito alla Cittadella di Montemonaco, vista Monte Vettore, dove il ristorante colpito dal terremoto ha riaperto ormai da qualche mese utilizzando un container antisismico.
Molta gente, soprattutto ragazzi, anche a Uscerno, nel comune di Montegallo. Decisamente meno felice, invece, lo scenario a Balzo, un’atmosfera davvero surreale se si pensa alle Pasquette di qualche anno fa quando non c’era attività commerciale che in questi giorni non fosse sold out. Ora, ma si spera solo per ora, Montegallo è solo un luogo di passaggio di chi si rende testimone di una tragedia di immani proporzioni.
Il punto di “informazioni turistiche” (e biglietteria per i musei) a pianoterra di Palazzo Arengo
E’ l’ora del rientro: auto in coda sulla Provinciale di Roccafluvione
Diverse persone, soprattutto ragazzi, hanno scelto Uscerno
Pozza di Acquasanta
Montegallo
Montegallo: c’era una volta una tabaccheria
Montegallo: c’era una volta un ristorante
Montegallo: appena qualche auto di passaggio
Il parco affollato tra Pretare e Piedilama: le macerie sono lì a pochi metri
Pozza: carreggiata a metà per le numerose auto parcheggiate
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