Kanoute, Padella, Mogos e Mengoni durante un’azione di gioco (Foto Edo)
di Bruno Ferretti
Come rovinare in una partita sola quanto di buono era stato fatto nell’ultimo mese. C’è riuscito l’Ascoli a Foggia dove si è fatto dominare – dall’inizio alla fine – da un avversario che, pure, sul proprio campo finora non aveva fatto grandi casa incassando ben 7 sconfitte. Ci voleva un avversario così deludente per rilanciare i pugliesi in orbita playoff. Quello visto nell’anticipo di venerdì sera è stato forse il peggiore Ascoli della gestione Cosmi, insieme a quello di Vercelli a gennaio.
Baldini ha sostituito D’Urso che ha dato forfait all’ultimo momento (Foto Edo)
Ci si aspettava una partita agonistica, combattuta e giocata in pressing per impedire (o almeno limitare) il gioco offensivo degli avversari. Attesa vana. Basti pensare che non ci sono stati ammoniti e neppure un minuto di recupero. L’Ascoli si è fatto chiudere nella propria metà campo fin dai primi minuti incapace di reagire anche sul piano caratteriale. Rare volte la squadra di Cosmi si è avvicinata all’area di rigore dei pugliesi e per l’ex portiere bianconero Guarna è stata una serata di relax. La matricola di Stroppa contro l’Ascoli ha fatto bottino pieno avendo vinto (0-2) anche all’andata al “Del Duca”.
Errori così gravi in difesa, come quelli commessi dai bianconeri, non sono ammissibili in un campionato di serie B. Mal protetta da un centrocampo sfasato, la difesa del Picchio ha fatto acqua da tutte le parti. Anche uomini esperti come Mengoni e Padella sono andati in confusione. Più di tutti Gigliotti che da ex (ha giocato due anni a Foggia) avrebbe dovuto disputare una ben diversa partita. Nell’intervallo Cosmi ha lasciato Gigliotti (e un Buzzegoli a corto di energie) negli spogliatoi effettuando un doppio cambio. Visto che l’Ascoli era già sotto di due gol (determinante il raddoppio di Mazzeo dopo il gol di Deli) il tecnico ha provato a cambiare qualcosa. Ma invano.
Kanoute al posto di Buzzegoli dopo l’intervallo (Foto Edo)
Con gli ingressi di Cherubin in difesa e Kanoute a centrocampo stessa musica. Il Foggia ha continuato ad essere padrone della partita. Poi l’Ascoli è rimasto in dieci per l’espulsione del portiere Agazzi che ha atterrato Deli in piena area Rigore e cartellino rosso. Cosmi ha richiamato l’evanescente Baldini e in porta è rientrato Lanni che h parato il tiro dal dischetto di Mazzeo. Ma dopo tre minuti si è dovuto arrendere al tiro ravvicinato di Loiacono al suo primo gol in serie B.
La maledizione dello stadio “Zaccheria” (dove Cosmi non aveva mai giocato) per l’Ascoli continua. Nove partite, altrettante sconfitte per l’Ascoli. Dieci con lo spareggio playoff per la promozione in B, perso ai rigori, contro il Castel di Sangro nel giugno 1996. Alle assenze già scontate di Favilli, Carpani e Pinto si è aggiunta in extremis quella di D’Urso (virus intestinale) ma questo non basta a giustificare una prestazione così negativa. Un’altra giornata è passata e adesso ne mancano solo 7 alla fine.
Mogos ha qualcosa da dire a Duhamel: interviene l’arbitro Fourneau (Foto Edo)
Per l’Ascoli la strada della salvezza si fa sempre più in salita. Quella vista a Foggia è una squadra che ha ben poche possibilità di farcela. Solo cambiando – in fretta e totalmente – sia l’atteggiamento che il rendimento, una speranza può coltivarla ancora. I tifosi foggiani hanno applaudito a lungo la spettacolare sciarpata dei 650 sostenitori al seguito dell’Ascoli, nonostante il pesante ko. Un gesto di simpatia che però non cancella l’amarezza di una serata da dimenticare.
Stroppa, allenatore del Foggia, e sullo sfondo Serse Cosmi (Foto Edo)
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