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Oggi 40 anni fa “L’Ascoli dei Record”
riconquistò la Serie A
sotto la guida di Rozzi e Renna

CALCIO - Era il 23 aprile 1978. Fu una cavalcata trionfale: 61 punti che oggi sarebbero 87 con 4 partite di meno. La seconda classificata rimase staccata di 17 punti. La promozione venne conquistata addirittura con 8 giornate di anticipo, battendo il Bari 2-0 al "Del Duca". Il giovanissimo Claudio Ambu fu il capocannoniere con 17 reti in 29 partite, il capitano Adelio Moro l'uomo guida in campo e il simbolo di una squadra irripetibile
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Una formazione dell’Ascoli 1977-1978. Da sinistra in piedi: Marconcini, Anzivino, Pasinato, Scorsa, Quadri, Ambu. Accosciati: Bellotto, Roccotelli, Perico, Legnaro, Moro

di Bruno Ferretti

Era il 23 aprile 1978, esattamente 40 anni fa. L’Ascoli sconfisse 2-0 il Bari con un gol per tempo di Ambu e Pasinato e al “Del Duca” esplose la festa. La festa per il ritorno in serie A, che coinvolse l’intera città, durò diversi giorni. Con ben 8 giornate di anticipo, l’Ascoli di Mimmo Renna conquistò la seconda promozione dopo la prima ottenuta nel campionato 1974 con Carlo Mazzone in panchina. Erano gli anni Settanta nei quali la squadra del presidente Costantino Rozzi riuscì a salire dalla C alla A, consolidandosi nel massimo campionato e facendosi onore come regina del calcio provinciale.

Mister Renna e Legnaro: entrambi sono tornati di recente ad Ascoli

Quello guidato da Renna fu definito “L’Ascoli dei record” perché stravinse in campionato con 61 punti, frutto di ben 26 vittorie (9 in trasferta), 9 pareggi e 3 sconfitte. Il campionato era a 20 squadre. Ma a quel tempo la vittoria valeva  2 punti quindi con quei risultati oggi i punti non sarebbero 61 bensì 87! L’Ascoli aveva una forza e un passo di gran lunga superiori a tutti ed era nettamente al comando già alla fine del girone di andata. Avellino e Catanzaro chiusero appaiate al secondo e terzo posto con 17 punti di distacco. Una enormità. “L’Ascoli dei record” realizzò 73 gol (cannoniere Ambu con 17 in 29 partite) subendone 30. Fu, insomma, una cavalcata trionfale sotto la guida di Mimmo Renna, affiancato dal vice Aldo Sensibile (entrambi di Lecce), scelti da Rozzi per rilanciare l’Ascoli dopo la retrocessione di due anni prima con Enzo Riccomini in panchina. Una scelta che si rivelò azzeccata e, soprattutto, vincente.

Adelio Moro

Capitano e uomo guida in campo di quella formidabile squadra era Adelio Moro, l’unico a disputare tutte e 38 le partite realizzando anche 13 gol. Venne addirittura inserito nella lista pre-mondiale di Argentina 78, unico calciatore della Serie B.

La festa dei tifosi bianconeri per l’ormai certo ritorno in serie A era pronta da tempo ma bisognava aspettare il conforto della matematica. Arrivò il 23 aprile 1978 quando l’Ascoli sconfisse il Bari 2-0 al “Del Duca”. Con questa formazione: Marconcini; Perico, Legnaro, Scorsa, Castoldi (37’pt Greco), Pasinato, Roccotelli, Moro, Ambu, Bellotto, Quadri.

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Quel giorno non erano in campo, ma di quella squadra facevano parte anche Anzivino, Landini, Gilberto Mancini, Marozzi, Mastrangioli, Sclocchini e Zandoli. Quel pomeriggio del 23 aprile 1978 fu dell’arbitro Celli di Trieste il triplice fischio di chiusura che diede il via ai… fuochi artificiali del popolo bianconero in tripudio. E furono giorni (indimenticabili) di grande festa.


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