A destra Guido Castelli e Valentino Tega durante il taglio del nastro dell’edizione di Fritto Misto
Picchio Gas, continua la bagarre politica anche dopo l’uscita di scena (leggi qui)degli amministratori e consiglieri comunali. Come prevedibile il caso è esploso in Consiglio comunale. A chiedere provvedimenti verso l’assessore Valentino Tega (assente a palazzo dei Capitani) al sindaco Castelli è stato il gruppo del Pd con i consiglieri Roberto Allevi e Francesco Ameli.
Francesco Ameli
«Non sono tanto le scelte privatistiche -ha detto Ameli- quanto le questioni politiche che si aprono non solo nella maggioranza ma anche nella città di Ascoli e in altri posti. Siamo diventati oggetti di sberleffo. Invito il sindaco a fare un’attenta valutazione sulle opportunità politiche di questa amministrazione comunale e di chi ricopre incarichi.
Mi è sembrato di stare in un mondo parallelo visto nella discussione sul bilancio che non si è parlato di quello che è successo. C’è distanza tra il “palazzo” e il mondo reale. Serve un chiarimento in Consiglio comunale». Sul caso Picchio Gas è arrivata poi la risposta del sindaco Guido Castelli.
Umberto Trenta
«E’ stata una cosa inopportuna ma non illegale -ha detto il primo cittadino- Dopo il passo indietro degli amministratori oggi c’è stato anche quello del dipendente comunale (Giuseppe Marini,ndr). Da parte non ci sono mai stati conflitti d’interesse». Castelli ha anche parlato, senza fare nomi, del caso delle polizze assicurative del Comune e delle fibrillazioni che c’erano state in merito alla delega al contenzioso nella vecchia giunta: «Adesso paghiamo 170.000 euro al posto dei 250.000 del passato -dice- e stiamo dando la caccia ai furbetti che cercano risarcimenti». Sul caso del gas, ma questa volta per la cessione delle quote della Piceno Gas Vendita e dei costi e tempi delle perizie, è arrivato l’intervento del consigliere di Forza Italia, Umberto Trenta che ha sollevato alcuni interrogativi.
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