di Claudio Romanucci
«Oggi è il primo 25 aprile senza partigiani. Non vediamo la folta capigliatura di William Scalabroni ma siamo certi che lui è qui in mezzo a noi, come sempre. La Brigata Colle San Marco passa ora a noi il testimone, quello di continuare la Resistenza». Un applauso e un filo di commozione tra i presenti ai piedi del Sacrario, questa mattina, dopo le parole del presidente dell’Anpi Pietro Perini. Nel 73esimo anniversario della Liberazione, il rappresentante del comitato provinciale dell’associazione ha ricordato il caro amico, venuto a mancare nel febbraio scorso a 91 anni vittima di un incidente stradale. Il suo è stato un appello in difesa della pura libertà: «Oggi la società ha dimenticato un ingrediente, il rispetto – ha aggiunto – tra ci si prende libertà di dichiarare guerre, non accogliere, mancare di rispetto al prossimo, assassinare, malmenare insegnanti o festeggiare il compleanno di un assassino come Hitler».
Pietro Perini durante il discorso del 25 aprile
Prima della messa officiata da Giuseppe Bachetti, gli interventi del prefetto Rita Stentella e delle altre cariche istituzionali. Apprezzata la volontà del sindaco Guido Castelli «di dedicare – ha detto – uno spazio cittadino o una via alla memoria di Scalabroni, figura garbata e credibile. Va conservata la consapevolezza dell’universalità di questo luogo. Libertà e democrazia non sono valori che rimangono tali per sempre, vanno difesi: accanto al catalogo dei diritti ci sono i doveri e le responsabilità. Libertà da non confondere con l’arbitrio».
Il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo ha tenuto a sottolineare che «l’antifascismo non è una opinione, è un impegno che si rinnova in questi luoghi il rifiuto categorico alla violenza e alla sopraffazione». Il pubblico ha salutato poi la chiusura della cerimonia intonando “Bella ciao”.
La giornata si era aperta al mattino, attorno alle 9, con la deposizione della corona dinanzi al Palazzo del Governo, in piazza Simonetti. Le autorità civili e militari si sono poi spostate in piazza Roma dove è stata subito dopo deposta una corona sul monumento. Successivamente, alle ore 9,30, sindaci e delegazioni delle associazioni dei combattenti sono salite sul Colle San Marco dove è avvenuta la a deposizione di corone sul cippo e sul Sacrario ai Caduti per la Resistenza e la resa degli onori ai Caduti.
Palazzo San Filippo, Ascoli, deposizione della corona
D’Erasmo, Castelli, Perini e il prefetto Stentella davanti a Palazzo San Filippo
D’Erasmo a San Marco
Le autorità davanti al Sacrario di San Marco
Castelli, Perini, il prefetto Stentella e D’Erasmo al Sacrario
La gente intervenuta al Sacrario
La deposizione delle corone sul cippo
Le autorità presenti al Sacrario
Il cippo
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