Burattini, lo “spirito con la scure”
Il mito Zagor arriva ad Acquaviva

FUMETTI - Trent’anni di carriera di uno degli artisti più prolifici di casa Bonelli, intervenuto alle celebrazioni per i settant'anni di Tex grazie all'associazione "Omnibus Omnes". «Facevo il casellante a Prato est, mi licenziai nel 1989 e da allora non ho più smesso di disegnare»
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Moreno Burattini ad Acquaviva

di Serena Reda

Acquaviva festeggia, grazie all’associazione “Omnibus Omnes”, un famoso eroe di casa Bonelli. È infatti in occasione del “SettanTeximo”, in onore dei settant’anni del mito Tex, che sono in programma diverse attività. Oltre al primo concorso d’illustrazione aperto a scuole e privati, ci sono incontri e mostre. Ospite nella splendida cornice della sala del Palio del comune, il 28 aprile, è stato Moreno Burattini. Un’istituzione, prima ancora che un nome, per chiunque parli di fumetto in Italia. È lui Dottor Gustavo La Fogna nella posta di Cattivik, è lui Tex, Lupo Alberto ma soprattutto Zagor (lo spirito con la scure), che ormai è un po’ entrato nella sua stessa identità.

Una copertina di “Zagor”

«Prima di diventare autore ero un casellante, o meglio un esattore, al casello di Prato est. -dice- Era un lavoro sicuro». Nel 1987 l’incontro con Bonelli. «Gli mandai una bozza, poi sono dovuto partire come militare». Passano due anni, la bozza viene perduta. «La rimandai. Decio Canzio, allora braccio destro di Bonelli, mi disse di scriverne un’altra perché la prima conteneva degli errori». Ma i suggerimenti di Canzio vanno oltre: «Mi disse che ce l’avrei fatta e che mi sarei dovuto licenziare per poter scrivere di più. Lo feci e dal 12 ottobre 1989 non ho mai smesso».
Una penna fortunata che non ha mai conosciuto il blocco dello scrittore. Eppure, dietro questa fantasia sempre fresca, ci sono trent’anni di esperienza. Una mente sempre attiva in diversi campi. Non solo autore di fumetti e aforismi -veste in cui per altro si è presentato ad Acquaviva-  ma anche influencer sui social. Riporta lo stesso Burattini una conversazione realmente avvenuta: «Ma lei è quello che scrive?», «Sì, Zagor», «No, twitter».
Libri di filastrocche, aforismi (“Facezie”, “Brevi sputi di riflessione”, “Sarò bre”), racconti “inquieti” (“Dall’altra parte”) arricchiscono la biblioteca di questo autore, oltre alle tantissime sceneggiature Bonelli che riscuotono un grandissimo successo anche in Europa.
Burattini ricorda con piacere l’intelligente ironia di “Supergulp” e con commozione la copertina a lui dedicata dallo storico disegnatore Gallieno Ferri, ultima opera prima di morire. «Appena arrivato erano gli altri a correggere le mie bozze, ora sono io a correggerle ai giovani autori». Sicuramente tanti e positivi i messaggi dell’artista che ammette, tra i suoi aforismi, che «lo scopo della vita è posporre la sveglia».

 

Il sindaco Pierpaolo Rosetti, Burattini e Raffaella Melandri di “Omnibus Omnes”


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