di Pierpaolo Pierleoni
(foto Simone Corazza)
Sopra la bara una sciarpa dell’Ascoli calcio, la sua squadra del cuore, insieme ad un mazzo di fiori rossi. Commozione per quel sorriso amichevole che non c’è più. Rabbia per l’incredibile fatalità che lo ha portato via. Desiderio di giustizia. Non poteva bastare la piccola chiesa della Santa Maria Addolorata, alla Corva, per accogliere tutti gli amici, familiari, colleghi ai funerali di Rossano Conti, il 45enne morto domenica pomeriggio, falciato da un’auto mentre camminava lungo la provinciale Elpidiense. Non sono bastate neanche le due sale parrocchiali, collegate tramite uno schermo, gremite anch’esse.
Difficile trovare le parole per il parroco don Paolo Canale, la voce si rompe più volte. “Se siamo così tanti oggi è perchè il messaggio di amore di Rossano, la sua semplicità ed insieme il grande cuore, sono stati un dono e soffriamo per questo distacco così prematuro e inatteso. Ci manca una persona buona, che sapeva trovare sempre un sorriso, una parola di conforto, che voleva essere disponibile verso tutti. Oggi ad attendere Rossano c’è una festa nel Regno dei cieli, perchè è così che vengono accolti i giusti. Una bontà che trovava forza nella fede in Dio. La famiglia mi diceva che ogni giorno trovava il tempo per inginocchiarsi e pregare, anche su Facebook spesso pubblicava dei post che erano un inno alla vita ed all’amore”.
Commovente il ricordo dei colleghi della Fendi, dove lavorava, a nome di una di loro, al termine della cerimonia. «Te ne sei andato troppo presto. Non eravamo pronti a rinunciare alla tua simpatia, al tuo spirito, alla tua professionalità ed umiltà che rallegravano tutti i momenti trascorsi insieme. La tua calma e disponibilità verso tutti ti hanno reso unico. La tua passione per il calcio e la tua camminata quotidiana, non chiedevi tanto dalla vita. Sei stato collega, fratello, amico. Ringraziamo Dio per aver avuto la possibilità di conoscerti ed apprezzarti. Da lunedì entrare in fabbrica, guardare il tuo tavolo vuoto e non saperti più lì con una risata o una battuta è un pugno nello somaco. Ci mancherai, ma il tuo ricordo resterà indelebile. Preghiamo per la tua famiglia e i tuoi cari, affinché la tua morte possa avere verità e giustizia».
Amava il calcio, era appassionato dell’Ascoli, Rossano, proprio il giorno prima del tragico incidente era stato con alcuni amici allo stadio Del Duca, per assistere alla partita dei bianconeri. Per questo la società Ascoli Picchio ha deciso di onorare il suo tifoso, facendo recapitare un messaggio, letto dal parroco al termine delle esequie. «Al dolore dei parenti ed amici si stringe anche la nostra società. Rossano verrà ricordato venerdì 18 maggio prima della partita con il Brescia e verrà consegnata alla famiglia la maglia dell’Ascoli. Verrà proietato sul maxischermo il suo sorriso, di quando nel fine settimana andava a tifare la sua squadra del cuore».
Tocca sempre a don Paolo leggere un ringraziamento dalla famiglia del 45enne, per le tantissime persone che si sono strette al loro in questi giorni di dolore. Poi l’uscita del feretro nella piazza della Corva, salutata da un lungo applauso.
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