di Luca Capponi
Si riparte, anche qui. Una” reloaded version” che in molti attendevano. Perché un anno di “digiuno” sembra essere durato molto, molto di più. Ma, si badi bene, non è solo questione di musica, cibo o divertimento. Qua si tratta di un segnale importante di resistenza, di speranza. Di ripartenza, appunto. Non solo per una comunità, quella di Comunanza, ma per tutto il territorio.
E allora, dopo il presepe vivente dello scorso 26 dicembre (altra tappa fondamentale), che Mazzumaja sia. Seppure in una location diversa. Non più il bellissimo centro storico tra osterie, botteghe e scorci da meraviglia (su cui il sisma ha prodotto ferite per ora non ancora sanate), ma il Parco della Rimembranza: 6, 7 e 8 luglio, per un decennale da ricordare.
Gli Zen Circus
Da tanto, infatti, questo festival nato come una scommessa si distingue per la bontà della proposta, che coniuga buona musica (meglio se indie, meglio se rock) a prodotti tipici, artigianato artistico ed enogastronomia di qualità. Non a caso dal versante artistico, negli anni, sono giunti in loco personaggi come Marlene Kuntz, Giorgio Canali, Teatro degli Orrori, Marta sui Tubi, Bugo. Tra questi, anche la band dei toscanacci Zen Circus. Che ha scelto di tornare nel momento più importante. Saranno loro, infatti, ad aprire le danze venerdì 6 luglio, per il tour promozionale dell’ultimo disco “Il fuoco in una stanza”, il decimo (combinazione?) della più che ventennale carriera.
In attesa che vengano ufficializzati gli altri nomi del cartellone, che si prevede ricco ed interessante, dunque, un bel primo passo per Mazzumaja “reloaded”. Non senza qualche “rimbrotto” da parte dei ragazzi dell’organizzazione: «Cari amici del mondo dell’indie, includere ogni tanto una tappa periferica anche nel contesto di tour nazionali che prevedono location importanti, è un esercizio spirituale che fa bene al cuore. -hanno scritto in un post su Facebook- Non è un’aberrazione neanche in termini strategici ed economici. Venire dalle nostre parti, oltre che spiritualmente terapeutico, è peraltro oggi anche utile per chi utile vuole rendersi in certe circostanze. Per chi vuole realmente contribuire alla ripartenza di un territorio gravemente ferito. Dunque grazie di nuovo a chi, come gli Zen e Locusta, hanno agito con l’anima in mano. Grazie a loro ed agli altri nomi importanti che, presto ve li sveleremo, andranno a comporre il programma 2018 dell’evento. Alcuni non erano disponibili, sarebbero certamente stati dei nostri. Alcuni ancora…stendiamo un velo».
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