di Walter Luzi
Aree di conferimento per lo scarico di sfalci e potature che spariscono, e discariche abusive, anche di materiali pericolosi, che spuntano qua e là come funghi. Da un giorno all’altro. Tempi duri, anzi durissimi, per i cittadini più sensibili, e ligi, ai doveri ecologici. E vita facile per menefreghisti e trasgressori.
A Monticelli un’ordinanza sindacale ha cancellato i siti per la raccolta dei rifiuti vegetali, ovvero sfalci, potature, rami e fogliame, di via dei Gelsomini e via delle Begonie fra gli altri. Sacrosante le proteste dei residenti per l’abbandono in queste aree di rifiuti a volte di altro tipo, o spesso contenuti nei sacchi di plastica neri, che le mutano in vere e proprie discariche. Altrettanto accettabili possono essere le proteste quando i cumuli di vegetali si possono misurare in metri di altezza e fuoriescono dalle delimitazioni, quando ci sono. Ma per risolvere questi problemi basterebbero tre esse magiche: sorveglianza adeguata, sanzioni severe per chi sgarra, e sgomberi più puntuali e ravvicinati da parte del Comune. Invece si chiude. E basta. Una politica discutibilissima in materia già inaugurata dalla Provincia, ormai anni addietro, quando ha chiuso al traffico addirittura una strada, via della Semina, perché incapace di arginare gli scarichi abusivi. Una resa disonorevole e sconfortante per gli onesti. Una ignominia che non ha risolto nulla, perché gli abbandoni di materiali di ogni tipo, anche pericolosi, sono sempre continuati in quella strada. Gli inquinatori hanno abbattuto infatti quasi subito la recinzione per continuare, ora davvero indisturbati in una via sempre deserta, nella loro opera vandalica. Scarichi di materiali di ogni tipo vengono segnalati anche sulle sponde del fiume Tronto. Una meta tradizionale e privilegiata questa, da torme di incivili senza scrupoli, in ogni tempo. Privati e non. Tornando ai siti di Monticelli, peccato che la forbita informativa comunale, che ripristina lo “status quo ante”, non dica anche dove si possa andare ora a depositare gli scarti stagionali, dunque ricorrenti, delle pulizie dei nostri giardini di casa. Perché all’utenza, soprattutto quella più bendisposta e osservante, una alternativa è anche giusto che venga data. Basterebbe solo in italiano, senza scomodare il latino.
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