La via è un parcheggio privato e il Comune lascia fare
SAN BENEDETTO - Incredibile quello che accade in vicolo Toscana. Un cittadino ha rifatto una casa e ora vende gli appartamenti con stalli di sosta, a pagamento. Il Comune non ha acquisito la proprietà all’epoca della lottizzazione, e questo è il risultato
Sia ben chiaro: questa non è una denuncia. Siamo infatti convinti che le “carte” in Comune siano a posto, perciò vogliamo solo raccontarvi come è possibile vendere un pezzo di strada, asfaltata e da decenni comunale, quale parcheggi di pertinenza di una palazzina appena ricostruita in pieno centro.
VICOLO CHIUSO – Parliamo di vicolo Toscana (andando verso Nord lungo l’omonima via, a sinistra dopo una trentina di metri dall’incrocio con via Formentini), dove c’è tanto di lampione pubblico (ma guarda caso sul giardino dell’asilo di via Asiago, che qui ha la sua uscita posteriore) e in fondo un’abitazione con laboratorio di falegnameria. Ci sono anche i numeri civici e, all’inizio, un rettangolo recintato con una targa che avvisa: “Proprietà privata”. Questo poiché qualcuno si è ripreso “il suo” dopo anni di negligenza amministrativa. Invece il resto della via verrà presto suddivisa in stalli di sosta e venduti abbinati alle nuove abitazioni realizzate all’angolo.
PICCOLE DIMENTICANZE – Abbiamo provato a chiedere lumi in Comune, ma ci è stato risposto: “Invii una email con la sua richiesta di spiegazioni. Risponderemo”. Sappiamo già cosa risponderanno gli uffici di viale De Gasperi: tutto a posto. sì, perché quasi certamente, come sta succedendo silenziosamente e senza attirare l’attenzione come sta accadendo in vicolo Toscana, i privati si stanno riprendendo quanto varie amministrazioni – ovvero tutti noi – non sono state capaci di acquisire al patrimonio comunale. Ricordate i “favolosi anni ’50 e ’60” quando San Benedetto era tutto un fermento, un cantiere e si sfondò da viale Gino Moretti verso sud realizzando dal nulla viale De Gasperi con i suoi palazzoni (cresciuti di due o tre piani sotto gli occhi di tutti e senza il controllo di nessuno) che dovevano ospitare i tanti che scendevano da monti e colline verso il mare?
L’ingresso posteriore dell’asilo in via Sabotino
STRADE DI RITORNO – Bene, e non solo qui, quando si lottizzava la quota di terreno destinata a strade e verde pubblico veniva lasciata libera, e nei progetti c’era scritto che doveva essere ceduto al Comune. I cantieri edili hanno aperto e chiuso, le case sono state vendute e abitate, ma di non pochi di quei passaggi di proprietà al Comune non c’è traccia. Qualcuno, lungimirante(?), ha dimenticato di fare gli atti, che pure qualche cosa costavano, e ora i più furbi si riprendono le strade delle lottizzazioni e… le rivendono come stalli di sosta. ACQUISIZIONE – Ora, considerato che questa Amministrazione Piunti (per fortuna) non sta facendo nulla e l’edilizia è praticamente ferma se non per qualche ristrutturazione, si può chiedere a questa maggioranza se finalmente fanno questi passaggi… prima che il tutto torni in mano ai privati? LA MIA STRADA, PRIVATA – A proposi: anche la mia abitazione ha davanti una strada chiusa e “figlia” di una lottizzazione. La prossima settimana vado negli uffici e controllo. Se non è stata ancora acquisita recinto il mio pezzo di strada. Anche perché, non avendo asfaltato la via da quasi mezzo secolo, parlare di “strada pubblica” è un controsenso.
Vicolo Toscana: l’ingresso del laboratorio di falegnameria