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Musica, danza e il duo Basile-Dante
La terza edizione di APP scalda i motori
Spettacolo anche all’Eremo di San Marco

ASCOLI - Per due giorni, 25 e 26 maggio, la città diventa capitale delle arti contemporanee. Tra gli eventi "La scortecata", opera della regista palermitana già portata sul grande schermo da Garrone ne "Il racconto dei racconti. Concerti con Nabel e Wrongonyou. Tutto il programma
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Un’immagine da “La scortecata”

di Luca Capponi 

Giambattista Basile e il suo “Lo cunto dei li cunti” (1634) sono saliti decisi alle cronache solo dopo la trasposizione cinematografica di Matteo Garrone, che nel “Racconto dei racconti” (2015) riprendeva tre fiabe della raccolta. Tra di queste c’era anche “La vecchia scorticata”, che oggi a teatro diventa “La scortecata”. A prendere in mano il testo, infatti, stavolta tocca ad una delle registe più ispirate del teatro italiano, vale a dire Emma Dante, che porterà l’opera sul palco dell’appena restaurato Filarmonici il prossimo venerdì 26 maggio nell’ambito della terza edizione di Festival Ascoli Piceno Present (inizio alle 20,30).
Un’esplorazione dell’animo umano a partire da una favola popolare, dove si mescolano Shakespeare e commedia dell’arte, in cui la Dante si affida alle interpretazioni di Carmine Maringola e Salvatore e D’Onofrio, pronti a calarsi anche nei ruoli femminili. La storia, quanto mai attuale, vale la pena di essere assaporata in presa diretta in tutte le sue sfumature, tra re ingannati, seduzioni, vendette e vita senza pelle. Testo, regia elementi scenici e costumi dello spettacolo – prodotto da Sud Costa Occidentale – sono della stessa regista palermitana.
Come si diceva, trattasi di uno dei momenti clou del festival multidisciplinare delle arti sceniche contemporanee ideato da Comune ed Amat che prevede, il 25 e 26 maggio, una full immersion tra teatro, musica e danza. Caratteristica che lo segna da sempre, è l’essere itinerante abitando i magnifici spazi disponibili tra le cento torri.

L’eremo di San Marco

L’inizio è fissato dunque per venerdì 25 alle 18,30 presso la chiesa di Sant’Andrea con un omaggio all’arte del compositore estone contemporaneo Arvo Pärt, tra i più amati dal pubblico delle nuove generazioni, la cui musica, musica per lo spirito, per la ricerca del benessere interiore, è qui ricreata con grande raffinatezza dal coro Vocalia Consort – Vox Poetica Ensemble e Orchestra Filarmonica Marchigiana sotto la guida del direttore Marco Berrini.
L’appuntamento delle 22, invece, sarà al Ventidio Basso con la danza di Enzo Cosimi e Paola Lattanzi in “Bastard Sunday”, uno spettacolo di grande impatto emotivo ispirato alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini che si avvale per le musiche della collaborazione del musicista/compositore berlinese Robert Lippok dei To Rococo Rot.
Alle ore 23, chiusura alla chiesa di San Pietro in Castello con il cantautore Andrea Nabel.
Seconda giornata con apertura mattiniera alle 11,30 in una location se possibile ancor più suggestiva, vale a dire l‘Eremo di San Marco: al termine di una passeggiata di circa quindici minuti, il Coro Gregoriano del Conservatorio Rossini di Pesaro diretto dal Maestro Gabriele Gravagna presenta il concerto Veni sancte spiritus.

Wrongonyou

Alle 16 si torna a San Pietro in Castello con il danzatore Alessandro Carboni, che partendo dall’osservazione dello spazio urbano e dei suoi processi di trasformazione, esplora in “As if we were dust” il concetto di flusso per studiare le forme e le strutture modulari che regolano la città contemporanea.
Amore, depressione e limiti della neuroscienza in un testo impegnativo, “The effect”, divertente e straziante, ambientato durante la sperimentazione clinica di un nuovo antidepressivo, testo vincitore del Critics’ Circle Award 2013, in Gran Bretagna, sarà alle 17 al Teatro Filarmonici diretto da Silvio Peroni e interpretato da Giuseppe Tantillo, Sara Putignano, Alessandro Federico e Alessia Giangiuliani.
Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello per la prima volta insieme si incontrano in “Kudoku” ore 19, chiesa di Sant’Andrea- in un territorio di esplorazione comune: lo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo, sonoro e fisico, la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica della resistenza.
Un Macbeth che si esprime in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini, è l’originale progetto “Macbettu” di Alessandro Serra, regista e fondatore della compagnia Teatropersona. Lo spettacolo – vincitore del prestigioso Premio Ubu 2017 e del Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2017 – andrà in scena alle 21 al Teatro Ventidio Basso e s’incunea in un crocevia: da un lato le intuizioni geniali del Macbeth di Shakespeare, dall’altra l’ispirazione del regista di fronte al Carnevale barbaricino.
La conclusione della terza edizione di App è affidata a Wrongonyou, uno degli astri nascenti della musica folk italiana, all’anagrafe Marco Zitelli. Si esibirà alle 23 a San Pietro in Castello.
Per informazioni e biglietti tel. 0736.298770 oppure 334.6634432.

 


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