di Andrea Ferretti
Buona la prima. Iniziate con ritardo perchè mancava l’ambulanza che deve essere presente a bordo campo, si sono svolte ad Ascoli le prime prove della Giostra della Quintana. Al campo Squarcia tanti i curiosi e gli appassionati in tribuna, e il solito viavai dietro le quinte dove intorno a ogni scuderia di Sestiere si muove una dozzina di persone alcune delle quali restano nell’ombra e altre attendono le luci dei riflettori per la tradizionale passerella in mezzo al campo a metà strada tra scaramanzia e voglia di apparire. Uno che invece deve esserci per forza è il professor Alessandro Spadari, responsabile della commissione veterinaria che ha visitato i 27 cavalli portati a visita certificando come “rivedibili” soltanto uno di Porta Romana e uno della Piazzarola.
Siamo solo all’inizio e le prime prove cosiddette “libere” (25 minuti a disposizione per il primo cavaliere e 10 per il secondo cavaliere) sono filate senza interruzioni fino a notte fonda. Una volta nemmeno gli stessi sestieranti conoscevano i nomi dei cavalli. Oggi, invece, sembra quasi fondamentale conoscere tutto sui cavalli per poi poter dire la propria anche se si distingue a malapena un cavallo da un asino se non fosse per la lunghezza delle orecchie. Purosangue o mezzosangue? Cavalli di punta o cavalli che vengono portati a visita per permettere loro di entrare per la prima volta nel Campo dei Giochi? Poi alla fine a mettere tutti d’accordo ci pensa un cavaliere che magari vince a prescindere dall’animale che monta, perfino senza particolari sforzi. Capita. In pista sono scesi tutti e nove i fantini “autorizzati”. Non sono state vere tornate, anche perchè questo primo contatto è servito ai cavalieri per saggiare la sabbia della nuova pista e a qualche cavallo per prendere (o riprendere) confindenza con “otto”, Moro, pubblico e (nel caso della notturna) riflettori. Ha aperto le danze Fabio Picchioni, 25enne ternano, per Porta Romana che ha poi lasciato il posto al suo secondo Lorenzo Melosso, 17enne ascolano emergente, figlio di Franco che nel 1997 e nel 1998 regalò il 10° e l’11° palio a Sant’Emidio. Quindi è stata la volta dell’altro ternano (di San Gemini) il 25enne Mattia Zannori di Porta Maggiore che non ha “secondo”. Così come, dopo di lui, sono entrati in pista altri due cavalieri senza macchia e senza paura ma anche senza riserva (falla del regolamento di Giostra che ogni anno rischia di mettere a repentaglio spettacolo e credibilità). Prima Massimo Gubbini per Porta Tufilla che torna dopo l’infortunio dello scorso anno alla Quintana di Foligno che gli costò il doppio forfait ad Ascoli, poi Luca Innocenzi per Porta Solestà. Entrambi di Foligno, il primo 35 anni, il secondo 36. Dopo di loro, la coppia di Sant’Emidio con il veterano Enrico Giusti (42 anni, di Arezzo) che sta preparando la strada al successore, individuato nel 24enne Riccardo Raponi, maceratese di Porto Recanati. A chiudere la prima puntata delle prove la Piazzarola con il faentino Nicholas Lionetti (con i suoi 19 anni anche quest’anno è il più giovane in gara) e la “spalla” ascolana Roberto Maurizi, 30enne di Castel di Lama. Prossima puntata mercoledì 27 giugno. Quella sera si farà sul serio perchè sono le uniche prove ufficiali, cioè cronometrate. Sessione che la dirà lunga sull’esito della Giostra del 14 luglio e anche di quella del 5 agosto.
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